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Torino, 19/01/2017

Sono centinaia di migliaia gli accessori auto contraffatti che, giorni fa, sono stati sequestrati dalle Fiamme Gialle torinesi per un valore stimato superiore a 6 milioni di euro. Tali accessori riportavano loghi falsificati di note case automobilistiche nazionali ed estere quali Ferrari, Bmw, Lancia, Alfa Romeo, Mercedes, Audi e Volkswagen compresi quelli di auto d’epoca, di lusso, come le storiche “Lamborghini Miura” e “Lancia Stratos”. Gli autori della truffa dovranno rispondere davanti all’Autorità Giudiziaria per la vendita di prodotti contraffatti, ricettazione e frode in commercio. Sono 27 le società, tutte italiane, coinvolte nell’illecito business che, parallelamente alla produzione e commercializzazione dei prodotti originali, smerciavano i prodotti contraffatti incentivando così i loro guadagni. L’operazione ha comportato oltre trenta perquisizioni in varie città, soprattutto del Nord Italia. Le indagini svolte dai “Baschi Verdi” e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo piemontese, hanno consentito di ricostruire l’intera filiera produttiva e distributiva dei succitati ricambi contraffatti. Questi ultimi, assieme agli imballaggi falsi, erano prodotti da una vera e propria “industria dei pezzi taroccati”, radicata su tutto il territorio nazionale e così bene organizzata da riuscire ad ingannare non solo i consumatori, attratti da prezzi vantaggiosi, ma anche i meccanici delle officine che non si accorgevano della contraffazione. Tale operazione rientra nel quadro delle attività svolte dalla Guardia di Finanza a tutela dell’economia legale e finalizzate a preservare il mercato dalla diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza imposti dalla normativa nazionale e dell’Unione Europea. Infatti, i pezzi falsificati non garantiscono la rispondenza agli standard qualitativi di quelli originali a causa delle scarse verifiche che sono effettuate in sede di produzione con notevoli rischi soprattutto in tema di sicurezza stradale.
A tutto ciò si aggiunga anche che i materiali utilizzati per la contraffazione spesso non rispettano le normative per la difesa dell’ambiente, creando non pochi problemi dal punto di vista della sostenibilita’.

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