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 Il vigile del fuoco bergamasco, concluso il tour, è stato accolto quasi da eroe dal sindaco Giorgio Gori, a palazzo Frizzoni, dove è avvenuto un incontro con la stampa.

Sergio Cascio, in veste di volontario della LILT, Lega italiana per la Lotta contro i Tumori ha girato l’Italia, da sopra a sotto, per diffondere la cultura alla prevenzione delle malattie oncologiche.

Bergamo, 4 dicembre 2018 – Il viaggio è stato pensato e elaborato da Sergio Cascio, vigile del fuoco in servizio a Bergamo e proposto a LILT onlus di Bergamo all’inizio di settembre di quest’anno: un percorso di 7000 Km a bordo di un’Apecar opportunamente attrezzata, per diffondere la cultura della prevenzione delle malattie oncologiche, a supporto della Lega italiana per la Lotta contro i Tumori

A fine settembre è arrivato il patrocinio della LILT Nazionale e quello di nove LILT provinciali dove Sergio ha fatto tappa durante il percorso (mancano quelle di Siena e Terracina perché ha dovuto rinunciare per i danni del maltempo verificatosi in quelle giornate). Il 14 ottobre il vigile del fuoco è partito da Palosco ed è ritornato a Bergamo nella giornata odierna.

Le tappe sono state 52 (da Verona a Bolzano, Livigno, Novara, Aosta, Torino, Bordighera, La Spezia, Pisa, Civitavecchia Roma, Napoli, Cosenza, Scilla, Catania, Agrigento, San Vito Lo Capo’ Palermo’ Messina, Crotone, Taranto, Brindisi, Bari, Foggia, San Benedetto del Tronto, Assisi, Ancona, Ravenna’ Padova e Mantova, per citare le principali), e hanno interessato tutte le Regioni, con esclusione della Sardegna; sono stati percorsi poco meno di 8000 km (il percorso si è allungato a seguito di alcune modifiche per le cattive condizioni del tempo).

A Castellabate (provincia di Salerno) si è verificato un incidente (l’apecar si è ribaltata) che ha fatto temere per la salute di Sergio, ma lui, con tenacia, dopo aver fatto riparare il mezzo è ripartito.

A Bacoli, in provincia di Napoli, insieme alla LILT provinciale si è svolto un incontro particolarmente commovente con l’Associazione “Una mano per il sereno”, diretta da Carol che da dieci anni combatte contro la malattia, ma che ha saputo trasformare la sua sofferenza in impegno sociale e attenzione verso gli altri: Sergio ne è rimasto particolarmente colpito.

«Sono stato colpito dal senso di amicizia e ospitalità dimostratomi dagli abitanti del Sud Italia – ha spiegato, quasi commosso, Sergio – . Qui a Bergamo non avevo mai visto qualcosa del genere. La gente mi salutava quando passavo per le strade, quando entravo nei bar, è stata veramente una bella esperienza. I colleghi vigili del fuoco – ha proseguito – non solo mi hanno ospitato, ma anche aiutato a riparare il mezzo, a spese loro, quando ho avuto l’incidente».

Grandissima solidarietà è stata dimostrata nei confronti del collega da parte dei Vigili del Fuoco di tutte le città che ha percorso: hanno assicurato a Sergio assistenza, ospitalità, condivisione del progetto e pubbliche relazioni.

Il viaggio è stato seguito sui media locali e su Facebook, dove, quotidianamente Sergio pubblicava la fotografia di un cappuccino sul quale veniva scritto il nome della città (da Aosta a San Benedetto del Tronto…), le immagini dei luoghi visitati e alcuni filmati con le sue sensazioni.

LILT Onlus di Bergamo lo ha affiancato e sostenuto con convinzione ed è onorata per la dimostrazione di amicizia di questa persona che ha interpretato in modo assolutamente “originale” al ruolo di volontario LILT.

La giornata dell’arrivo è stata caratterizzata dall’accoglienza calorosa a Palazzo Frizzoni da parte del sindaco di Bergamo Giorgio Gori e dall’assessore alla Coesione Sociale, Maria Carolina Marchesi. In serata si terrà una cena conviviale presso il ristorante “La Vacherie”, per permettere a tutti gli amici di salutare Sergio e alla LILT di Bergamo di ringraziarlo.

Sergio si ripromette di raccogliere le testimonianze, le sensazioni e la storia di questo viaggio in un libro, i cui proventi saranno devoluti a favore di LILT Onlus Bergamo e sta lavorando per organizzare una partita di calcio benefica in primavera.

Ecco il commento di Sergio Cascio

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