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Il progetto si pone la sperimentazione di un percorso formativo rivolto agli studenti degli istituti professionali della bergamasca, per sensibilizzarli e informarli sulla violenza maschile contro le donne.

Bergamo, 5 dicembre 2018 – Questa mattina nella sala consiliare della Provincia si è tenuta la presentazione del progetto “Violenza di genere e stereotipi di genere”, finanziato dalla Consigliera di parità della locale Provincia e svolto dal “Centro antiviolenza Aiuto Donna”, dall’associazione “La svolta – spazio ascolto uomini maltrattanti” e dalla “Casa delle Donne di Treviglio”.

Si tratta di un percorso formativo rivolto alle classi terze di alcuni istituti professionali che si è svolto da ottobre a dicembre 2018 e che ha coinvolto in particolare: ABF (3 classi di Treviglio per 80 studenti e 2 di Trescore Balneario per 50 studenti); Scuola edile di Seriate (1 classe di 20 studenti); ACOF Olga Fiorini cooperativa sociale (2 classi per 50 studenti).

Il progetto si pone l’obiettivo di realizzare un percorso di formazione e sensibilizzazione rivolto agli studenti e alle studentesse delle scuole di formazione professionali della provincia orobica sulle radici sociali e culturali della violenza maschile contro le donne e gli stereotipi di genere associati; esso è articolato in 3 incontri di 2 ore ciascuno per ogni classe, con un approccio che ha privilegiato la partecipazione attiva e l’interazione degli studenti e delle studentesse. Ad eccezione dell’ABF di Treviglio, in cui gli incontri sono stati tenuti dalla Casa delle Donne, le lezioni sono state caratterizzate dalla compresenza di una donna dell’associazione Aiuto Donna e di un uomo de La Svolta, con l’obiettivo di costruire un dialogo tra due punti di vista sull’argomento. Il finanziamento messo in campo dalla Provincia per questa prima sperimentazione è pari a 5mila euro.

Al termine della sperimentazione del percorso formativo, è in elaborazione un video che raccoglie le testimonianze di tutto il percorso.

«Ho tenuto moltissimo ad avviare questa sperimentazione nelle scuole professionali – ha spiegato la Consigliera di parità Isabel Perletti – che rispetto alle scuole statali spesso soffrono di carenza di fondi per progetti di questo tipo. Abbiamo scelto ACOF e Scuola edile – ha proseguito – in quanto scuole rispettivamente a prevalenza femminile e maschile, e naturalmente non potevamo non “giocare in casa” con ABF».

L’associazione “La Svolta – Spazio ascolto uomini maltrattanti”, che è nata lo scorso settembre, sta seguendo i suoi primi casi, mettendosi in gioco in questo progetto, come ha spiegato Gian Arturo Rota: «Credo che quello della doppia docenza uomo/donna sia un esperimento finora inedito, per noi è stato molto interessante confrontarci da un lato con la formatrice che ci affiancava e dall’altro con i ragazzi. Siamo felici di aver contribuito a seminare nelle loro teste e nei loro cuori un pensiero diverso – ha proseguito – per scardinare una cultura patriarcale che spesso si rivela all’origine dei problemi che hanno gli uomini».

Oltre ai linguaggi e agli stereotipi di genere, gli incontri hanno riguardato anche la prevenzione della violenza, come ha spiegato Simona Pezzoli, psicoterapeuta di Aiuto Donna: «La violenza non arriva mai all’improvviso, è preceduta da diversi campanelli d’allarme che è importante riconoscere per reagire tempestivamente».

Tutti gli operatori hanno raccontato di aver riscontrato negli studenti grande interesse e partecipazione, spesso sfociata in discussioni e confronti di idee. «E’ stato molto interessante anche per noi – ha detto Milva Facchetti, presidente della Casa delle donne – perché ci siamo resi conto che tra i giovani circolano stereotipi diversi rispetto a noi adulti. Abbiamo anche trovato alcuni ragazzi che stanno vivendo la violenza sulle donne come figli e che hanno trovato un sostegno da trasmettere anche alle loro famiglie».

I direttori delle scuole interessate si sono detti entusiasti del progetto esprimendo la volontà di replicarlo ed estenderlo, come pure alcuni studenti dell’ABF di Treviglio che sono intervenuti raccontando il grande interesse suscitato dagli incontri.

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