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La chiesa del nosocomio bergamasco ospiterà un’artista scandinava, la cui performance si svolge attraverso la fusione di religiosità, arte ed espressione che plasmano il tema del titolo dell’opera, ovvero Syzygy.

Bergamo, 11 dicembre 2018 – L’Ospedale Papa Giovanni XXIII continua ad arricchire la propria proposta culturale ospitando, la prossima domenica 16 dicembre, Hanne Lippard, artista norvegese di base a Berlino, per la terza volta in Italia dopo la partecipazione ai festival The Blank ArtDate (Bergamo) e The First Morning Fest Of Unreasonable Acts (Palazzo Bentivoglio, Bologna).

In occasione di Syzygy, la Chiesa San Giovanni XXIII diviene eccezionale elemento dell’opera stessa: una performance attraverso cui l’artista scolpisce lo spazio con il solo ausilio della propria voce e della propria presenza scenica. Chiesa, artista e parola compongono così quella speciale configurazione a cui allude il titolo dell’opera, ovvero “la sizigia”: un allineamento astrale, inteso come ordine armonico necessario affinché qualcosa si crei.

Organizzata nella terza domenica dell’Avvento, Syzygy è un regalo alla città e un omaggio alla maternità e alla femminilità.

Hanne Lippard crea una trama sonora grazie ad un sapiente lavoro di combinazione tra significato e significante delle parole. I suoi testi e le poesie fanno uso di un linguaggio quotidiano il cui senso viene modellato attraverso ripetizioni strutturali e sintattiche, allitterazioni e suoni onomatopeici. Lungi dall’essere puramente informativi, i brani sono visivi, ritmici e performativi.

Con le parole, l’artista scandinava avvolge completamente il pubblico e apre un mondo in cui l’esperienza del linguaggio come pura voce viene esplorata, plasmata e ampliata.

I testi, i toni, gli acuti e i gravi riempiono l’apparente vuoto del silenzio; le parole e il loro suono costruiscono architetture fatte di onde sonore, all’interno delle quali l’ascoltatore è invitato e guidato.

Le frasi e le sequenze attivano un meccanismo percettivo che è al contempo consapevole (il significato delle parole) e inconsapevole (il significante); in questo quadro, la voce dell’artista funziona come uno strumento meccanico di narrazione che trasforma citazioni, slogan e messaggi di testo in formule melodiche che permettono una comprensione sensoriale dell’opera, al di là di quella puramente linguistica.

L’ascolto di tale opera richiede un’attenzione specifica, il campo è libero da distrazioni visive e la mente di ciascun ascoltatore diviene una tela bianca.

Proprio per questo, in un luogo come la Chiesa dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII (già sede delle opere di Andrea Mastrovito, Stefano Arienti e Ferrario Fréres), Syzygy trova il suo spazio di espressione più consono ed affascinante in una iniziativa nata dalla collaborazione tra due eccellenze del territorio: ASST Papa Giovanni XXIII e The Blank Contemporary Art, sostenuta da Cropelli Srl – unipersonale, e si pone come un proficuo connubio tra sanità e arte all’interno di un percorso virtuoso che l’ospedale ha intrapreso da tempo. 

L’artista si esibirà in lingua inglese e verrà introdotta dalla curatrice, Claudia  Santeroni.

Al pubblico verrà fornito un testo con la traduzione in italiano dell’opera recitata dall’artista, dedicata a Maria Teresa e Tarcisio Cropelli.

Ecco la locandina dell’evento.

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