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10/02/2017

I componenti della banda sono tutti malviventi provenienti da paesi dell’Est Europa

Tutto avveniva in pochi istanti: i malviventi, con il volto coperto, prima rompevano la saracinesca della gioielleria, poi prendevano a colpi di mazza la vetrina corazzata provocando un foro attraverso il quale arraffavano tutti gli oggetti preziosi custoditi in essa e poi si davano prontamente alla fuga a bordo di due potenti autovetture, rispettivamente una con la stella e l’altra con i quattro cerchi, sulle quali applicavano targhe precedentemente sottratte ad altre automobili. I furti sono stati messi a segno in diverse citta’ d’Italia e con le stesse modalita’. Vediamo quali.
– Il primo e’ avvenuto a Verona, nel corso della notte del 02 febbraio 2015, verso le ore 03,30.
– Il secondo e’ stato commesso a Prato, durante la notte del 15 febbraio 2015, sempre con le stesse modalita’ del primo. E poi, come al solito si sono dati prontamente alla fuga con le stesse macchine di grossa colindrata. Bottino? 50.000 euro.
– Il terzo colpo, invece, si è registrato a Bergamo, in una nota gioielleria del centro (Curnis), la notte del 16 febbraio 2015. Qui anziche’ usare la mazza per sfondare la vetrina i malviventi si sono serviti di  una Fiat Marea rubata, poco prima, ed utilizzata come ariete. In soli 4 minuti sono riusciti a trafugare gioielli ed orologi per un valore di circa 1.000.000,00 di Euro, per poi fuggire e fare perdere le loro tracce.
Attraverso le indagini, secondo gli iquirenti una cosa e’ apparsa certa: i tre colpi erano stati commessi dalle stesse persone. Dintesa con le competenti Autorità Giudiziarie, è stato costituito presso la Squadra Mobile Scaligera, un pool investigativo composto dagli investigatori delle Squadre Mobili di Verona e Bergamo, coordinati dal Servizio Centrale Operativo di Roma.
Inizialmente, l’attenzione degli investigatori si è rivolta allanalisi di tutte le immagini delle fotocamere disponibili, al fine di ricostruire i percorsi effettuati dai malviventi prima e dopo l’avvenimento dei furti. A tal fine sono stati estrapolati dagli impianti di videosorveglianza, sia pubblici che privati, di Verona e Bergamo, numerose ore di filmati, dalla cui analisi è emerso che una delle due autovetture utilizzate per i colpi messi a segno era la stessa. In particolare, si è accertato che la Mercedes riportava unevidente ammaccatura sul parafango posteriore sinistro, che la contraddistingueva in maniera inequivocabile.
Lelemento di svolta che pero’ ha permesso agli investigatori di indirizzarsi verso i componenti del gruppo criminale è stata la visione di un filmato estrapolato da una telecamera privata di Verona, ove la sera del 31 gennaio 2015 si è riscontrato il passaggio della Mercedes, priva della targa di copertura, verosimilmente in occasione del sopralluogo. I successivi accertamenti hanno consentito agli investigatori di scoprire che a bordo di quellautovettura erano stati precedentemente controllati, da pattuglie della Polizia, due dei malviventi arrestati.
Gli ulteriori sviluppi investigativi, portati a termine dall’operazione  denominata “Diamond”, sono stati caratterizzati dallanalisi di migliaia reports telefonici e dallascolto delle intercettazioni telefoniche, che hanno consentito poi agli inquirenti di identificare tutti gli autori dei furti e di accertare che gli stessi, di base a Roma e Napoli, partivano in trasferta verso varie città dItalia per perpetrare nel giro di pochi minuti furti di ingente valore.
Questi sono i nomi dei malviventi arrestati:
1) ADZOVIC JUBO, nato nellex Jugoslavia 37 anni fa e residente a Roma;
2) BAJRAMI FETA, detto Benjo , nato nellex Jugoslavia 27 anni fa e residente a Roma;
3) PROKUPLJA LEONARDO, nato nellex Jugoslavia 32 anni fa e residente a Roma;
4) RUSZKA KATALIN, detto Kati, nato in Romania 29 anni fa e domiciliato a Bussolengo;
5) SULJEVIC ALMIR, detto Alvi, nato nellex Jugoslavia  nato 31 anni fa e domiciliato a Giuliano in Campania (Napoli);
6) SULJEVIC AVDIJA detto Leo, nato nellex Jugoslavia 35 anni fa e domiciliato a Tivoli (Roma).
Al predetto gruppo di criminali, a vario titolo, è stata contestata la partecipazione ai furti commessi in danno di alcune gioiellerie ubicate a Verona, Prato e Bergamo a partire dal 02 febbraio 2015, colpi che hanno causato un danno del valore totale di oltre 1.500.000,00 di Euro.
Le attività d’indagine succitate hanno permesso inoltre di attribuire ad alcuni degli arrestati, in concorso con altri, ulteriori colpi messi a segno con le stesse modalità alle gioiellerie di Pedaso (Ascoli Piceno) e Milano Marittima (Ravenna) nel mese di maggio 2015 e di Pulsano (Taranto) nel mese di giugno dello stesso anno.
Al termine dellattività investigativa è stata depositata una comunicazione di notizia di reato a carico dei soggetti ritenuti responsabili a vario titolo di tutti i colpi messi a segno, ampiamente condivisa dal Pubblico Ministro titolare delle indagini dr.ssa Rinaldi che ha richiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Verona dr.ssa Donati le misure cautelari personali eseguite.
Al termine degli atti di rito tutti gli arrestati sono stati condotti presso le case circondariali di Verona, Roma e Napoli a disposizione della A.G. Scaligera.

 

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