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Dalle indagini, condotte dai carabinieri di Roma, è emerso che la prostituzione era un mezzo per commettere i reati perché le vittime, per la paura di venire scoperti, difficilmente avrebbero sporto denuncia.

 

Roma, 6 febbraio 2019 – I militari dell’Arma della città capitolina hanno scoperto un traffico di merce rubata che veniva venduta in Algeria.

Le indagini dei carabinieri sono in corso e riguardano un giro di traffici illeciti tra Roma, Tivoli e Montesilvano (PE). E’ scattata un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Roma su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di dieci indagati (sette in carcere, e tre con obbligo di presentazione alla P.G.), ritenuti responsabili di furto, rapina, ricettazione, riciclaggio internazionale e favoreggiamento della prostituzione.

Le indagini sono state condotte dai carabinieri a partire dal mese di dicembre 2016 fino a gennaio 2017, sotto la direzione del Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti della Procura, e hanno permesso di individuare un gruppo di transessuali che si prostituiva e commetteva rapine e furti ai danni di clienti o passanti, spesso clienti di discoteche.

A quanto accertato la prostituzione era un mezzo per commettere i reati perché le vittime, per la paura di venire scoperti difficilmente avrebbero sporto denuncia.

Grosse quantità di merce elettronica (tablet, cellulari, computer) venivano poi trasportate in aereo, ogni due settimane, con destinazione Algeria, dove venivano smerciate.

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