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Sono 66.500 i giovani non occupati tra i 15 e i 29 anni residenti in provincia di Bergamo.

Altri 9.000 sono in cerca di un’occupazione mentre ben 93.000 sono inattivi.

Bergamo, 16 marzo 2019 – La Fondazione Istituti Educativi di Bergamo per aiutare i giovani nel trovare la loro strada nel mondo del lavoro, finanzia un bando di 500 mila euro a sostegno di tale progetto. Un’opportunità a cui sarà possibile candidarsi online dal prossimo 2 aprile.

Tale bando intende sostenere i bisogni di studenti e giovani under 30, persone disoccupate o inoccupate e ai NEET (Neither in Education nor in Employment or Training). Saranno cofinanziati progetti nel campo dell’accompagnamento al lavoro, del supporto a formatori e orientatori in ambito sia scolastico sia aziendale, della formazione, dell’inchiesta e dell’analisi su scala territoriale. I progetti finanziabili dovranno avere una durata minima di 18 mesi e potranno ricevere un contributo fino al 70% del budget complessivo dei costi ammissibili, sino a un massimo di 100 mila euro per progetto.

Un progetto pensato per favorire lo sviluppo dell’apprendimento continuo: quel Lifelong Learning che viene ritenuto strumento fondamentale per rispondere alle sfide del lavoro moderno. «Con il bando “Orientamento Formazione Lavoro” – spiega il presidente della Fondazione Istituti Educativi di Bergamo, Luigi Sorzi segniamo un nuovo corso della Fondazione e ne reinterpretiamo la missione originale rivolta alla tutela delle marginalità. Lo facciamo supportando i più giovani – prosegue Sorzi – una generazione che in questi anni di crisi ha sofferto molto e che tutt’ora continua a mostrare non poche difficoltà. Per questo, abbiamo deciso rimettere al centro la formazione, riconoscendo in essa uno strumento fondamentale per la costruzione del futuro».

Al fianco di Fondazione Istituti Educativi di Bergamo, nel campo dell’orientamento, della formazione e del lavoro, ci sono scuole, università, enti e imprese che erogano servizi di formazione-counseling-orientamento, enti locali, aziende del settore industriale, commerciale e dei servizi.

«In Italia si riscontra un forte disallineamento tra la domanda e l’offerta di competenze sul mercato del lavoro – sottolinea Monica Poggio, amministratore Delegato di Bayer in Italia e presidente della Fondazione Istituto Tecnico Superiore Lombardo per le Nuove tecnologie Meccaniche e Meccatroniche -. Un gap che è essenziale colmare ripartendo, proprio, dalla fase di orientamento che per i giovani diventa sempre più strategica. Un bando come questo è quindi uno strumento molto efficace per consentire a un’intera generazione di tornare a guardare il futuro con determinazione e ottimismo».

«I giovani di oggi sono nati in un mondo senza barriere – aggiunge Gianpietro Benigni, presidente dell’Associazione Giovani Idee – sono la generazione dell’Erasmus e delle double degree, del digitale e dell’automazione. Hanno davanti a loro infinite opportunità che devono però essere capaci di saper cogliere, onde evitare di ritrovarsi esclusi da un mondo che corre sempre più veloce. Per questo, il bando sull’orientamento – prosegue Benigni – si sposa bene con le finalità della nostra Associazione che anno dopo anno si è adoperata per intensificare i legami tra cultura e istruzione, al fine di rafforzare la qualità dell’educazione dando a tutti una possibilità concreta di crescita».

E per esprimere al meglio i cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, Fondazione Istituti Educativi di Bergamo invita a una “riflessione visiva” con la mostra “La Dignità del Lavoro”, firmata dal fotografo Gianbattista Longhi e patrocinata dalla Provincia di Bergamo. La mostra, visitabile dal 18 al 29 marzo, dalle ore 8 alle ore 18 (sabato e domenica esclusi), si compone di 40 scatti che hanno per protagonisti gli uomini e le donne del mondo del lavoro.
Persone, prima ancora che luoghi e macchinari, che raccontano la fatica, l’orgoglio, la passione che da singoli o in squadra ripongono nelle loro attività. Una prospettiva umana a cui il fotografo accompagna frasi evocative: testi che stimolano pensieri e riflessioni nella mente di chi guarda ricreando narrazioni graffianti e a tratti rabbiose, ma pur sempre assolutamente autentiche.

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