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Sequestrato dalla GdF di Roma, al porto di Civitavecchia, oltre un quintale di hascish, occultato all’interno di un’autovettura, proveniente dall’Ucraina.

 

 

Roma, 18 marzo 2019 – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno tratto in arresto per traffico internazionale di sostanze stupefacenti due cittadini ucraini, un uomo e una donna di 41 e 32 anni, appena sbarcati al porto di Civitavecchia, trovati in possesso di circa 106 kg di hashish, occultati all’interno della loro autovettura.

L’operazione è scaturita all’esito di una scrupolosa analisi di rischio – condotta dai finanzieri della Compagnia di Civitavecchia – sulla lista passeggeri e mezzi imbarcati sul servizio di linea con la Spagna che ha consentito di individuare e sottoporre a controllo il veicolo.

La coppia, proveniente da Barcellona, all’atto del controllo, dopo un iniziale atteggiamento da spensierati fidanzati in viaggio per turismo, alle prime domande sul loro soggiorno in Italia e sugli itinerari che avrebbero seguito, ha iniziato a mostrare sempre maggiori segni di nervosismo e incertezze nelle risposte. Tale comportamento ha indotto le Fiamme Gialle ad approfondire il controllo procedendo a un’accorta ispezione del mezzo, anche grazie all’ausilio di un’unità cinofila antidroga.

Il labrador Losna, dopo alcuni giri intorno alla vettura, segnalava con insistenza la presenza di stupefacente indicando i longheroni e la parte bassa del veicolo.

È stata così scoperta l’esistenza di un doppiofondo – ricavato sotto il pianale ed occupante l’intero spazio, dalla pedaliera sino al sedile posteriore di entrambe le sedute – da dove sono stati estratti 333 panetti di hashish, dal diverso peso, confezionati con un nastro adesivo ed una pellicola trasparente e tutti contrassegnati da un bollino di colore rosso o verde, per complessivi 106 kg di stupefacente.

Occultato nel doppiofondo, i militari della Compagnia di Civitavecchia hanno anche rinvenuto un “pizzino” riportante il quantitativo dell’illecita sostanza trasportata – risultato inferiore rispetto a quanto rinvenuto e sequestrato – distinto in base al colore dei bollini, ad indicare, presumibilmente, due diversi destinatari del carico.

La sostanza, rivelatasi di ottima qualità dalle successive indagini chimiche, qualora avesse raggiunto le piazze di spaccio, avrebbe potuto fruttare all’organizzazione criminale oltre un milione di euro.

Al termine delle operazioni di polizia entrambi i soggetti sono stati tratti in arresto e condotti presso il carcere “Borgata Aurelia” di Civitavecchia a disposizione dell’A.G. inquirente.

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