Nel corso dell’incontro di questa mattina, avvenuto all’Auditorium Piazza della Libertà, è stato proiettato sul grande schermo un trailer video, della durata di cinque minuti, dedicato ai temi dell’integrazione, dell’inclusione e dell’interculturalità che ha anticipato il programma dell’edizione 2019 del Festival.
Bergamo, 27 marzo 2019 – La 13^ edizione di IFF – Integrazione Film Festival, Festival internazionale di cinema dedicato a inclusione, interculturalità e identità, è in programma a Bergamo e Sarnico, dal 10 al 14 aprile, a cura di Cooperativa Ruah.
Hanno preso parte all’intervento di questa mattina, avvenuto all’Auditorium piazza dellaLibertà: Laura Resta – Cooperativa Ruah; Giancarlo Domenghini – direttore artistico IFF; Sergio Visinoni – Lab 80 film; Nadia Ghisalberti – assessore alla Cultura Comune di Bergamo; Romina Russo, consigliera per le Pari Opportunità della Provincia di Bergamo; Francesca Bianchi – Responsabile Ufficio di Piano Ambito Basso Sebino.
IFF – Integrazione Film Festival si svolgerà a Bergamo e Sarnico dal 10 al 14 aprile 2019: in programma cinque giorni di proiezioni ed eventi collaterali.
IFF è dedicato ai temi dell’integrazione, dell’inclusione, dell’interculturalità. Esso Presenta due sezioni di concorso internazionale, dedicate rispettivamente ai film documentari e ai cortometraggi di finzione. Alla 13^ edizione cambia volto: da C’è un tempo per… l’integrazione passa al nuovo nome Integrazione Film Festival, grazie anche alla collaborazione con Lab 80 film cresce e raccoglie sempre più proposte di qualità di registi italiani e stranieri.
Film per raccontare l’integrazione
Per l’edizione 2019 i film in gara sono 15: cinque nella sezione Concorso internazionale per documentari e dieci nella sezione Concorso internazionale per cortometraggi di finzione. Le produzioni sono italiane e straniere, le opere sono tutte state realizzate nel 2019, 2018 o 2017.
Sia i documentari che i cortometraggi raccontano storie di integrazioni possibili: tra persone, famiglie, comunità e tra popolazioni di diversa appartenenza culturale e provenienza nazionale. Storie capaci di mostrare esperienze positive, in una realtà sociale che è sempre più complessa e multiculturale. Il programma di quest’anno racconta soprattutto di Italia ma non solo, i film selezionati parlano anche di Irlanda del Nord, Stati Uniti, Belgio e delle infinite, impalpabili eppure sempre presenti relazioni con i lontani paesi d’origine di chi vive le migrazioni e dei loro famigliari.
I titoli
Ad aprire il Festival, fuori concorso, sarà Indovina chi ti porto per cena di Amin Nour (Italia 2018, 11′), giovane sceneggiatore e regista italiano di origini somale. Il cortometraggio, tra i vincitori del bando MigrArti 2018, racconta di un giovane somalo cresciuto a Roma che si prepara ad incontrare i genitori della sua ragazza, di famiglia russa. In Momo cresce il timore per le possibili reazioni legate al colore della sua pelle… Una vivace e intelligente riflessione sulle pluri-appartenenze e sull’integrazione, realizzata da un regista che in sé porta due culture.
Dopo la proiezione, il regista sarà in sala per un incontro col pubblico.
In concorso: tra i film documentari My Tyson di Claudio Casale (Italia 2018, 15′). My Tyson è la vicenda del campione italiano di boxe dei pesi Youth raccontata attraverso il dialogo del ragazzo con la madre, sarta della comunità nigeriana di Tor Bella Monaca a Roma: mentre Tyson prepara il suo prossimo incontro, la donna rievoca le origini e il passato e finisce per tessere il futuro di suo figlio, combattente predestinato (Miglior Documentario Premio MigrArti; selezionato a Festival di Venezia). Flying Roots di Micaela Zurita Poma (Italia 2018, 37′) è un film di autonarrazione evocativa sul tema delle seconde generazioni in Italia: un gruppo di adolescenti di origini non italiane ricerca la propria identità diventando autore di un film. “Chi sono”, “Qual è il mio futuro” sono le domande urgenti e profonde che muovono i giovani protagonisti e filmmaker.
Tides – A history of Lives and Dreams Lost and Found (Some broken) di Alessandro Negrini (Regno Unito 2017, 50′) è invece una produzione britannica: il film è girato a Derry, in Irlanda del Nord, dove il fiume Foyle è confine liquido tra le comunità cattoliche e protestanti. Dopo decenni di conflitto, grazie a molti materiali filmici d’archivio, il film diventa una sorta di autobiografia del fiume e una riflessione sui vissuti e sui sogni umani, una fantasticheria cinematografica sulle possibili violazioni dell’idea di confine (Menzione speciale Mediteran Film Festival Bosnia e Erzegovina e On the Road Film Festival Roma; selezionato a Teheran International Documentary Festival, Gold Movie Awards Londra, Istanbul Architecture & Urban Film Festival, Seattle Reel Festival, Belfast Film Festival, Chicago Irish Film Festival).
Tra i cortometraggi di finzione Il mondiale in piazza di Vito Palmieri (Italia 2018, 15′): dopo l’esclusione dai mondiali dell’Italia, nel profondo Sud un gruppo di tifosi decide di organizzare un mondiale parallelo: Italia contro squadre composte da migranti. Ma i figli di cittadini stranieri nati in Italia, a quale squadra appartengono? Yousef di Mohamed Hossameldin (Italia 2018, 14′), regista italo-egiziano, racconta di un cuoco di successo, nato in Italia da genitori stranieri e in procinto di ottenere la cittadinanza. Dopo l’attentato di Macerata, lo shock e le polemiche, le certezze di Yusef sulla propria identità e i propri desideri vacillano (regista presente in sala per incontro col pubblico).
American Marriage di Giorgio Arcelli Fontana (USA 2018, 14’45”) è invece girato negli Stati Uniti: protagonista Leonardo, italiano immigrato a New York, che per ottenere la green card sposa una donna latina, cittadina statunitense. Tra amore vero e convenienze, “lo zio Sam” rischia sempre di avere la meglio.
Gli altri titoli. Tra i documentari Quasi domani di Gianluca Loffredo (Italia 2017, 52′) e Il Comandante di Roncobello di Pietro Bonfanti (Italia 2018, 43′); tra i cortometraggi Giovani italiani di Alessandro Panza (Italia 2018, 11’32”), Krenk di Tommaso Santi (Italia 2018, 15′), Paters di Francesco Cardarelli (Italia 2018, 5’8”),Tulipe di Andrea di Cicco (Italia 2018, 14’59”), Palla prigioniera di Hermes Mangialardo (Italia 2019, 3′), La gita di Salvatore Allocca (Italia 2018, 14’35”) e Ius maris di Vincenzo D’arpe (Italia 2018, 15′).
I premi e un testimonial d’eccezione
IFF prevede l’assegnazione di due premi: Miglior Documentario e Miglior Cortometraggio di finzione, assegnati da due diverse giurie. Ogni premio ammonta a mille euro.
Testimonial d’eccezione dell’edizione 2019 è Yoon C. Joyce, attore di livello internazionale, italiano di origini coreane, che ha lavorato tra gli altri con Martin Scorsese, Leonardo Di Caprio, Ridley Scott e Gabriele Salvatores. Tra i protagonisti, tra l’altro, del film Indovina chi ti porto per cena di Amin Nour. Spiega: «Questo Festival rappresenta l’essenza della battaglia che porto avanti da anni in qualità di attore: dimostrare che una figura con tratti come i miei può recitare in qualsiasi ruolo, evitando i personaggi stereotipati. Il cinema può essere un veicolo molto potente per cambiare un certo tipo di mentalità. Quello italiano ha molto potenziale, purtroppo però le storie sono ancora spesso difficilmente esportabili, con cast al 99% caucasici. Raggiungeremo un certo equilibrio quando personaggi di più etnie reciteranno ruoli principali senza dover giustificare il motivo per cui parlano perfettamente l’italiano».
«Mi ha colpito l’interesse che la cooperativa Ruah nutre nei confronti della gente più disagiata – commenta Nadia Ghosalberti – attraverso l’approccio del cinema, quale strumento di integrazione sociale che va ad approdare in un festival importante come questo. Il Comune di Bergamo ha deciso di sostenere l’iniziativa di tale associazione – prosegue l’assessore – con il proprio patrocinio favorendo così l’operato di quest’ultima che si interessa di ascoltare le persone in difficoltà, in particolar modo gli immigrati aiutandoli ad integrarsi».
«Ritengo che il cinema sia un buon metodo per l’approccio e la comunicazione tra la gente – ammette Romina Russo – . La nostra Provincia accoglie l’iniziativa odierna definendola importante realtà di indagine conoscitiva e culturale, che permette di realizzare politiche per l’abbattimento delle barriere xenofobe, create dalla gente comune, nei confronnti degli immagrati. Occorre, secondo me, incentivare il dialogo reciproco», conclude.
«Abbiamo scelto di investire risorse per farcrescere questo festival – spiega Laura Resta, responsabile dell’area cunturale della Cooperativa Ruah – sia in termini di qualità che di visibilità: quest’anno abbiamo la collaborazione di Lab 80 film e il sostegno di diversi nuovi partner della cooperazione sociale. Obiettivo è sensibilizare la cittadinanza – continua Resta – con nuovi racconti e rappresentazioni dell’inegrazione tra persone di diversa appartenenza culturale che vivono nello stesso territorio».
«Negli ultimi anni l’esposizione mediatica della realtà delle migrazioni – sottolinea Giancarlo Domenghini, direttoreartistico di FIF – è stata accompagnata da toni sempre più esasperati. Abbiamo deciso di reaguire alzando il tiro e diventando sempre più un vero e proprio film festival: siamo nati come rassegna, quando iniziava ad affacciarsi il fenomeno delle seconde generazioni. Oggi l’asticella si alza – prosegue Domenghini – ed è una sfida sia per noi che per chi facinema:ai registi e agli attori chiediamo di anticiparci quanto accadrà, mostrarci la prospetiva positiva dell’integrazione. E le opere in concorso perquesta tredicesima edizione dimostrano chela sfida è statacolta evinta, nei vari modi in cui i diversi autori si esprimono: chi con l’ironia, che con la poesia, chi con la provocazione».
Gli eventi collaterali
Nel programma di IFF anche diversi eventi collaterali, che si svolgono sia a Bergamo che a Sarnico prima, durante e dopo il Festival.
#Jihadisti2.0 – Uno sforzo per l’integrazione è il nome della campagna di sensibilizzazione per studenti del Progetto “Fami – Lab Impact” dell’Ambito Territoriale 1 di Bergamo, a cui IFF prende parte. Da lunedì 8 a martedì 16 aprile sono previsti incontri destinati agli studenti delle scuole dell’Ambito su migrazioni, multiculturalità, tolleranza, prevenzione del pregiudizio e della discriminazione. Gli incontri si terranno all’interno delle scuole di Bergamo ABF, IPIA Pesenti, ISIS Giulio Natta, ISIS Mamoli e IC “I Mille” e nelle sale cinematografiche Auditorium di Piazza Libertà e Conca Verde: prevedono proiezioni di cortometraggi e momenti di confronto. Tra le proiezioni il lavoro video omonimo della campagna realizzato dal regista italo marocchino Elia Moutamid, protagonista della scorsa edizione del Festival.
Si tiene invece a Sarnico, venerdì 12 aprile, alle 20,45 all’Auditorium Comunale, il reading letterario E tu splendi, tratto dall’omonimo libro di Giuseppe Catozzella, edito da Feltrinelli, che racconta una storia di integrazione ambientata in un paesino sulle montagne della Lucania. I brani dell’autore, vincitore del Premio Strega Giovani 2014, saranno interpretati dalla Compagnia teatrale Il Capannone.
Sabato 13 aprile una rappresentazione teatrale a cura dell’Association Wafae Agadir pour le Théatre, al CineTeatro L’Isola di Villongo alle 14. Domenica 14 aprile evento speciale per famiglie: alle 16, al Cine Junior di Sarnico, un saggio di ninne nanne dal mondo, con esposizione e proiezione di fotografie dello studio La Libellula e partecipazione della Biblioteca di Sarnico con testi a tema.
È intitolato a Ulisse Belometti, fotografo storico del Basso Sebino scomparso nel 2013, il Concorso fotografico “Zoom sulla realtà che cambia” organizzato in collaborazione con l’Agenzia Foto San Marco di Villongo, dedicato alle immagine capaci di raccontare da vicino aspetti positivi e rassicuranti dell’integrazione interculturale: i vincitori verranno premiati sabato 13 aprile, alle 19,30, al Cine Junior di Sarnico (la scadenza per la consegna dei lavori è il 31 marzo 2019 – ulisse@cooperativaruah.it).
Programma e ingressi
Il programma e le informazioni dettagliate sul Festival si trovano sul sito internet www.iff-filmfestival.com.
L’ingresso a tutte le iniziative del Festival è sempre libero e gratuito.
Per gli spettatori dell’Auditorium di Bergamo è prevista una convenzione con il parcheggio sotterraneo di Piazza Libertà: carnet utilizzabile in qualsiasi fascia oraria, 2,50 euro per tre ore (acquistabile al banco accoglienza in sala).
IFF – Integrazione Film Festival è promosso da Cooperativa Ruah in collaborazione con Lab 80 film.
È organizzato con il sostegno di Cooperativa Il Pugno Aperto, Cooperativa Ecosviluppo,Ufficio Pastorale Migranti Bergamo, Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, Cooperativa Aeper, Fondazione Migra, L’edile, Fondazione Mia; con il patrocinio di Comune di Bergamo, Comune di Sarnico, Provincia di Bergamo; con la collaborazione di Agenzia per l’Integrazione, Ambito Distrettuale Basso Sebino, Fondazione Adriano Bernareggi, Acli, Slow Food Bergamo, Associazione Ghanesi Bergamasca – Ghana National Association BG, Associazione Toubkal, Associazione Simira, Associazione Culturale Immaginare Orlando, Prospettivanevskij, Cine Junior, Laboratorio Famiglie Solidali, Istituto Serafino Riva, Pro Loco Sarnico; Festival partner Bergamo Festival – Fare la Pace, Primed, Molte fedi sotto lo stesso cielo, Orlando – Identità, relazioni, possibilità.
Mediapartner: Cinematografo – Fondazione Ente dello Spettacolo, Vita, L’Eco di Bergamo, Eppen.
A fine conferenza, abbiamo avvicinato l’attore bergamasco, Yoon C. Joyce, a cui abbiamo chiesto:
Ci parla brevemente della sua esperienza maturata negli Stati Uniti, accanto a figure come quella di Leonardo Di Caprio?
Ecco la sua risposta:
Informazioni per il pubblico
www.iff-filmfestival.com, festival@iff-filmfestival.com, 035.4592548 (interno 3)