Le motivazioni dell’ascesa del capoluogo orobico, prima tra le città medie della classifica sulle smart cities italiane, sono contenute in una lunga e dettagliata ricerca che la stessa FPA ha effettuato nei mesi scorsi, un lungo lavoro presentato questa mattina a Bergamo alla presenza del Sindaco Giorgio Gori e dell’Assessore all’Innovazione Giacomo Angeloni.
Bergamo, 10 aprile 2019 – Nel 2018, la città di Bergamo ha raggiunto la quinta posizione assoluta nella graduatoria ICityRate, elaborata da FPA per verificare la capacità delle amministrazioni dei comuni capoluogo di utilizzare le innovazioni tecnologiche e organizzative per il governo delle città, realizzando un ulteriore progresso nel percorso di crescita seguito negli ultimi anni (era 18^ nel 2015).
ICity rate è un indice costruito a partire da 107 variabili raccolte in 15 indicatori di ambito che coprono le cinque dimensioni dello sviluppo urbano: economia, società, ambiente, servizi funzionali, governance.
«I dati che emergono dalla ricognizione di ForumPA – spiega il Sindaco, Giorgio Gori – confermano di fatto quelli che sono i temi principali della nostra Amministrazione: riduzione del consumo di suolo, attenzione alla qualità urbana, rafforzamento degli asset produttivi, innovazione nella pubblica amministrazione, servizi digitali, inclusione sociale e una migliore pianificazione del verde urbano sono probabilmente i temi più importanti della nostra azione di governo della città in questi cinque anni. Sapere che la direzione che abbiamo intrapreso a Bergamo ci pone a modello nel nostro Paese per quello che riguarda le smart cities è certamente motivo di grande soddisfazione, ma anche stimolo a voler proseguire lungo questo percorso di profonda innovazione della città».
Innovazione produttiva sostenibile
Dal punto di vista economico, Bergamo sta rafforzando sempre più il suo ruolo di fulcro promotore della innovazione produttiva sostenibile in uno dei territori tradizionalmente più sviluppati d’Italia.
– Nelle statistiche sulle dichiarazioni IRPEF 2018 pubblicate pochi giorni dal MEF-Dipartimento delle Finanze (che aggiornano quelle utilizzate in ICR2018) Bergamo si conferma in terza posizione tra i capoluogo italiani per valore medio per dichiarazione del reddito imponibile e fa registrare uno dei più consistenti incrementi nella platea dei contribuenti (cresciuti da 86.328 a 88.011 con un incremento dell’1,9%).
– Il tasso di disoccupazione calcolato dall’Istat nel 2017 per il sistema territoriale che ha come riferimento Bergamo è meno della metà di quello calcolabile per la media delle città capoluogo italiane (5,5% contro 11,6%).
– La frequenza di “start up innovative” sul totale delle imprese, calcolato per il 2018 in base ai dati forniti da Unioncamere-Ist.Tagliacarne, è più del doppio della media nazionale (56 contro 26 ogni 10.000 imprese).
L’amministrazione ha sostenuto la vocazione all’innovazione produttiva del territorio utilizzando i più avanzati strumenti di comunicazione digitale per la semplificazione del rapporto tra imprese e amministrazione attraverso lo sviluppo del SUEAP (Sportello Unico Edilizia e attività Produttive) e la collaborazione con altri soggetti (BergamoScienza, Point) per la promozione della diffusione dell’innovazione.
«Bergamo può essere considerata a tutti gli effetti una Smart Sustainable Responsive City – commenta Daniele Fichera, che ha curato la ricerca di FPA – definizione che abbiamo scelto per descrivere le città che utilizzano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per produrre, elaborare e condividere informazioni e, sulla base di queste, prendere prontamente le migliori decisioni. La città ha raggiunto quest’anno il 5° posto nella classifica ICity Rate – prosegue – grazie, soprattutto, ad un approccio alla trasformazione digitale nel contempo selettivo e globale: ha scelto infatti di investire sulle innovazioni che impattano effettivamente sui servizi offerti ai cittadini e, nello stesso tempo, ha gestito il processo trasversalmente nei diversi settori».
Attrattività inclusiva
Nella dimensione sociale, la città è impegnata nella promozione della sua attrattività (come luogo di residenza, attività, visita) salvaguardando gli equilibri e perseguendo l’inclusione sociale.
– I dati elaborati dall’Istat sulla quota di bambini di 0-2 anni presi in carico dai servizi comunali per l’infanzia pongono Bergamo ad un livello decisamente superiore rispetto alla media nazionale (24,6% contro 18,0% nel 2015) confermando la capacità di attivare, promuovere e gestire servizi di inclusione sociale.
– La propensione allo sviluppo del capitale umano, oltre che dalla articolazione dell’offerta universitaria, è confermata dal dato che pone la città tra i primi dieci capoluogo italiani per l’incidenza di personale in servizio nelle amministrazioni pubbliche del settore istruzione rispetto ai residenti.
– Il perseguimento di una strategia di “attrattività sostenibile” e rispettosa dei delicati equilibri territoriali è testimoniato dalla collocazione al quinto posto tra i capoluogo italiani per numero dei beni culturali immobili sottoposti a vincolo per kmq di superficie territoriale (15,9 per kmq secondo l’elaborazione effettuata da FPA dei dati MIBAC).
– La digitalizzazione e l’integrazione nella rete (MLOL) MediaLibraryOnLine della Rete Bibliotecaria Bergamasca e dei Centri Socio Culturali costituiscono un esempi emblematico dell’utilizzo di strumenti e tecnologie innovative per una diffusione socialmente inclusiva delle opportunità informative e culturali che accresce l’attrattività della città. Nella stessa direzione si muove l’iniziativa del Crowdfunding Civico sperimentata nel 2018 e replicata nel 2019.
Tutela della qualità urbana
Sul fronte ambientale, Bergamo, deve gestire una condizione strutturale complessa -derivante sia dalla densità insediativa sia dalla collocazione in un’area difficile per le condizioni della qualità dell’aria- tutelando il suo essere luogo di pregio sia dal punto di vista urbanistico sia da quello ambientale.
– La città, strutturalmente in condizione critica per la qualità dell’aria, risulta all’avanguardia dal punto di vista della sostenibilità del sistema idrico con un tasso di dispersione rilevato dall’Istat (di poco superiore al 20%) notevolmente inferiore a quello medio dei comuni capoluogo (32,6%).
– Storicamente caratterizzata da un alto livello di consumo di suolo (anche a causa delle dimensioni spaziali relativamente ridotte della superficie comunale) Bergamo ha perseguito negli ultimi anni una strategia di contenimento che trova riscontro nella elaborazione dei dati Ispra sulla riduzione del consumo di suolo pro capite (-0,7% tra il 2012 ed il 2017) decisamente più consistente della media nazionale dei comuni capoluogo (-0,2%).
– L’amministrazione, inoltre, risulta aver attivato tutti gli strumenti di pianificazione e gestione del verde urbano previsti (Piano, regolamento e censimento del verde; catasto e monitoraggio alberature, bilancio arboreo).
– L’azione sviluppata per il censimento dell’importante patrimonio arboreo della città si è avvalsa dell’impiego di innovative procedure di digitalizzazione che consentono di implementare modalità di gestione più efficaci ed efficienti
Innovazione dei servizi funzionali
L’analisi dei diversi indicatori effettuata con ICR2018 ha confermato che Bergamo si colloca oggi ad un livello estremamente elevato per la qualità offerta dai SERVIZI URBANI e per l’adozione di soluzioni innovative.
– Dal punto di vista energetico la città è all’avanguardia nelle iniziative per la sostenibilità a partire dalla adozione e attuazione del PAESC. Particolarmente significativi risultano i dati sulla diffusione del teleriscaldamento che copre quasi un quarto della popolazione residente con un valore di 56,2 metricubi per abitante che è più di cinque volte quello medio dei comuni capoluogo.
– Sul versante della gestione dei rifiuti Bergamo ha raggiunto nel 2017 il 71,7% di quota di raccolta differenziata con un incremento del 18,2% rispetto al 2012 (secondo i dati Istat) che è molto più elevato del 13,1% ottenuto in media dai comuni capoluogo.
– Bergamo è in assoluto la prima città italiana per la quota di superficie comunale destinata a ZTL che raggiunge il 14,3% contro una media nazionale che non supera lo 0,7%. Grazie anche ai dati relativi alla promozione della ciclabilità, facilitazione dell’intermodalità e diffusione delle vetture meno inquinanti e nonostante la penalizzazione dovuta all’assenza di aree pedonali formalizzati complessivamente la città si colloca in sesta posizione rispetto all’indicatore di mobilità sostenibile.
Nell’ultimo quadriennio sono state implementati diversi interventi di attivazione di servizi di Infomobilità (app servizi mobilità, bigliettazione elettronica, etc.) che posizionano la città tra le realtà più innovative anche da questo punto di vista.
Governo partecipato, sicurezza e trasformazione digitale
Bergamo si colloca nella fascia medioalta per quanto concerne i livelli di partecipazione civile e sicurezza e tra i primi cinque capoluogo italiani per i risultati raggiunti sul fronte della trasformazione digitale.
– Nell’indice elaborato da FPA sulla base dei dati Istat che misura l’attivazione degli strumenti di reporting e partecipazione l’amministrazione ottiene un punteggio (75/100) nettamente superiore alla media nazionale (43/100); a questo si affianca il punteggio massimo ottenuto nell’indicatore relativo al green procurement.
– Nonostante la collocazione in un territorio complesso, Bergamo ottiene un buon posizionamento nell’ambito sicurezza e legalità grazie in particolare alla bassa incidenza dei reati relativi alla illegalità commerciale.
– La città ha ottenuto la quinta posizione assoluta nell’indice di trasformazione digitale preceduta solo da capoluogo metropolitani che, per ovvie ragioni dimensionali, tendono a essere facilitate nell’adozione delle innovazioni. In particolare Bergamo si colloca ai vertici assoluti per quanto riguarda diffusione e qualità del Wi-Fi pubblico e dei servizi on line offerti ai cittadini.
Il portale del Comune di Bergamo, recentemente rinnovato, costituisce un modello di riferimento per disponibilità di informazioni e accesso ai servizi. In particolare si evidenzia la presenza dello Sportello Telematico Digitale, attraverso il quale è possibile l’accesso a molteplici tipologie di servizi articolate in 18 canali; il collegamento con il sito Bergamoinchiaro attraverso il quale si accede alle informazioni qualitative e quantitative che danno conto della attività dell’amministrazione; il Geoportale, che è lo strumento attraverso il quale si può accedere alle informazioni georeferenziate sulla situazione, la programmazione e il governo del territorio.
Conclusioni
I risultati raggiunti da Bergamo derivano dalla adozione di un approccio all’innovazione (tecnologica e organizzativa) che è al tempo stesso selettivo e globale.
– Selettivo, perché non si è praticata una strategia indifferenziata e verticale di acquisizione di tutte le possibili innovazioni disponibili indipendentemente dalla loro effettiva cogenza ma sono state selezionate- in un approccio orizzontale basato sulla individuazione delle effettive esigenze- le innovazioni capaci di produrre effettivamente – nel breve o nel medio periodo- un miglioramento della qualità dei servizi offerti a cittadini, imprese e a tutti gli attori dello sviluppo urbano.
– Globale, perché non si è proceduto attraverso singole iniziative tra loro separate ma cercando di coordinare i diversi processi in modo da ottenere un risultato complessivo maggiormente elevato valorizzando le interazioni tra i diversi progetti.
I risultati raggiunti, come testimoniano i dati esaminati, sono importanti, ma l’innovazione è un processo continuo che richiede una chiarezza di visione e un impegno continuo nel tempo.