SHARE

Bilancio positivo tracciato dal Presidente di “Confindustria Bergamo”, Ercole Galizzi.

La mattina di lunedì 3 ottobre, al Teatro Donizetti di Bergamo ha avuto luogo l’Assemblea Generale di Confindustria Bergamo, intitolata: “Confindustria Bergamo evolve, lavori in corso”. In apertura c’è stata la premiazione delle aziende finaliste che hanno partecipato al concorso “Odysseus, navigare nelle idee”, giunto alla quinta edizione, un riconoscimento ai progetti innovativi realizzati dalle piccole e medie imprese associate. Ha seguito la premiazione  dell’azienda vincitrice della prima edizione del concorso Green Company Award, premio alle buone prassi nell’utilizzo del verde (opera unica realizzata da una studentessa della Scuola d’Arte dell’Accademia Carrara di Bergamo).

Subito dopo è stato dato l’avvio ai lavori  dal Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, con un discorso inaugurale rivolto al presidente di Confindustria e a tutti gli industriali bergamaschi, seguito dal Presidente della Provincia, Matteo Rossi, che ha anche portato il saluto ai presenti da parte del Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.

Quindi, ha preso la parola il  Presidente di Confindustria Bergamo, Ercole Galizzi, tracciando un quadro dettagliato sull’attività delle imprese bergamasche, e facendo un bilancio soddisfacente per quanto riguarda il loro fatturato relativo all’anno in corso.

Abbastanza lunga e dettagliata è stata la relazione di Galizzi il quale, peraltro, ha ammesso: “L’industria, a Bergamo, è ritornata a produrre al di sopra del massimo storico del 2008.I bilanci del 2015 delle aziende associate a Confindustria Bergamo segnalano un recupero di tutti gli indicatori. Il valore della produzione ha raggiunto i 27 miliardi di €,il valore aggiunto i 7,5 miliardi, circa 100 mila € per ogni dipendente. Un quarto del Prodotto Interno Lordo provinciale è stato generato da queste imprese. Gli incrementi sull’anno precedente alla crisi sono ancora modesti, intorno al 10%.

Ricordo che nel 2009 – ha continuato il Presidente – la produzione delle industrie bergamasche era caduta di oltre il 20%. Si registra una positiva discontinuità col recente – e deprimente – passato: la produttività è tornata effettivamente ad aumentare, senza essere influenzata dalla riduzione degli occupati, pur in presenza di un incremento delle retribuzioni del 74% nello stesso periodo.

I dati dei primi sei mesi del 2016 sembrano confermare un andamento al rialzo. La produzione è cresciuta del 2% quanto le esportazioni. Gli ordini dall’estero confermano carnet positivi. I prezzi dei prodotti finiti mostrano una tendenza a un modesto incremento che, in un periodo caratterizzato da deflazione globale, confermano la competitività crescente delle imprese bergamasche, fondata

sull’innovazione, sull’internazionalizzazione e sulla capacità di fare.

Gli occupati nel primo semestre del 2016 sono ancora aumentati di circa 2.000 persone. Il tono positivo del mercato del lavoro è confermato da una riduzione delle casse integrazioni di quasi i 40%  rispetto alla media della crisi e del 15% sullo scorso anno”, conclude Galizzi.

Subito dopo hanno preso la parola  il Vicepresidente e Direttore dell’ISPl, Paolo Magri e il Ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda. Ha concluso i lavori il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.
Il recupero è stato selettivo. La differenza non l’hanno fatta i settori bensì le singole imprese. L’internazionalizzazione e le esportazioni sono stati i fattori trainanti. Nel 2015 meno del 10% degli associati ha presentato un bilancio negativo.

La dimensione aziendale ha giocato un ruolo importante. Il primo 25% delle industrie ha realizzato l’80% del fatturato e del valore aggiunto.

Tuttavia i risultati complessivi sono positivi anche per le industrie più piccole. In una fase di drammatico cedimento del mercato, in un periodo di concorrenza sfrenata, in anni in cui l’economia europea è stata aggredita da new entry che si avvantaggiavano per costi di produzione di almeno due terzi inferiori, anche le piccole imprese sono riuscite a crescere e a chiudere i bilanci col segno positivo.

LASCIA UN COMMENTO