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Aveva adibito a serra parte della sua abitazione con 28 piantine di marijuana, due lampade alogene, un tubo termosaldato, un condizionatore e materiale vario per la coltivazione delle piante.

Bergamo, 13 settembre 2019 – Prosegue senza sosta, in città e suo hinterland, l’attività della Polizia di Stato della Questura di Bergamo per contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.

Questa volta a rimanere impigliato nelle fitte maglie della rete, tesa dalla Squadra Mobile di Bergamo agli spacciatori, è stato il 34enne Nicholas Ghirardi.

Gli sviluppi dell’indagine

Da tempo, i poliziotti, su segnalazioni di alcuni cittadini che avevano notato strani movimenti nella zona, avevano intensificato i controlli tramite uno specifico servizio di appostamento, a seguito del quale emergeva un insolito andirivieni di giovani tossicodipendenti, gravitanti nel mondo degli stupefacenti, in una specifica zona del comune di Ranica.

I poliziotti notavano che i tossicodipendenti entravano ed uscivano da un piccolo stabile di detto Comune bergamasco che – in seguito – verrà appurato di essere nella disponibilità di Ghilardi che operava lo spaccio assieme ad altri due giovani.

Una volta usciti dallo stabile, i tre venivano bloccati e perquisiti dal personale della Squadra Mobile.

I due giovani che si accompagnavano all’arrestato venivano trovati in possesso, rispettivamente, di  grammi 16,7 di sostanza stupefacente del tipo marijuana, e di grammi 0,52 di sostanza stupefacente del tipo cocaina, motivo per il quale venivano sanzionati amministrativamente.

La perquisizione effettuata nello stabile in uso a Ghilardi consentiva invece di rinvenire 233 grammi di marijuana, 6,53 grammi di cocaina, 3 francobolli di presunta sostanza stupefacente di tipo sintetico denominata “LSD”, nonché 116 semi di canapa per la coltivazione della marijuana e 494 grammi di sostanza vegetale derivante dalle foglie di marijuana apparentemente prive del frutto e, ancora, due bilancini di precisione e la somma di 40 euro, ritenuta provento dell’attività di spaccio.

Durante i controlli dello stabile, gli agenti appuravano che una parte del locali di quest’ultimo era adibita a serra, con 28 piantine, due lampade alogene, un tubo termosaldato, un condizionatore e materiale vario per la coltivazione.

Alla luce di quanto emerso, Ghilardi veniva tratto in arresto.

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