SHARE

Bisogna mettere a fuoco il rapporto tra parole nate – spesso – in contesti specialistici ed entrate nell’uso del linguaggio comune, negli ultimi anni, senza una reale percezione del valore sociale che sono andate a ricoprire e la forza con cui oggi sono parte della nostra società. Pensiamo – ad esempio – al termine “esodato” che quotidianamente entra a far parte delle nostre vite grazie ai mezzi d’informazione.  

 

 

Bergamo, 21 ottobre 2019 Una giornata dedicata alla riflessione sul ruolo che alcuni termini assumono nella nostra quotidianità. Questo il tema della manifestazione “La forza delle parole. Le parole della forza” promossa dall’Università degli studi di Bergamo, in collaborazione con l’Ufficio scolastico per la Lombardia di Bergamo.

Giovedì 24 ottobre, presso l’Aula Magna di Sant’Agostino, esponenti di diversi ambiti scientifici e culturali che hanno anche ruoli importanti nella divulgazione, giornalistica e non solo, proporranno spunti di riflessione a giornalisti, insegnanti, studenti di scuole superiori e universitari, cittadini comuni che saranno invitati a collaborare al dibattito. L’obiettivo è sensibilizzare tutti quanti all’importanza di un uso etico e responsabile delle parole.

L’incontro – introdotto alle ore 10.45 da Piera Molinelli, che ne è la curatrice – vedrà la partecipazione di Ivano Dionigi, Giulio Gambino, Alberto Mittone e Marco Pacati ospiti della prima tavola rotonda “Le parole esistono” moderata da Fiorenzo Toso.

A seguire, alle ore 14.00, il confronto “Un mondo di significati dietro le parole giuridiche” che vedrà protagonisti il rettore, Remo Morzenti Pellegrini e Sabino Cassese.

Alle ore 15.00, sarà la volta di Giulio Dellavite con Enrico Giannetto in “Rapporto tra parole e etica” e – in conclusione – “Parole e scienza del nostro tempo” con Stefano Paleari e Piera Molinelli.

La giornata – a partecipazione gratuita – è aperta al pubblico.

Per informazioni: www.unibg.it

LASCIA UN COMMENTO