Una settimana di iniziative per la prevenzione e sensibilizzazione alla malattia da parte di strutture sanitarie, enti e associazioni bergamasche
Bergamo, 26 novembre 2019 – In occasione della Giornata Mondiale della lotta all’AIDS, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1988, il Comune di Bergamo partecipa alle iniziative organizzate dalla rete degli enti e delle associazioni di Fast-track City, a cui il Comune ha aderito il 18 marzo scorso, che coinvolge ATS Bergamo, ASST Papa Giovanni XXIII, Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, Associazione Comunità Emmaus, Caritas Diocesana Bergamasca, Cooperativa L’Impronta, Cooperativa Pugno Aperto, A.L.T. di Treviglio, Associazione Melarancia, Associazione Micaela, Arcigay Bergamo Cives, Croce Rossa Italiana-Comitato di Bergamo, Cooperativa di Bessimo, Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo.
Obiettivo 90/90/90 per il 2020
Fast-Track Cities (FTCI) è una partnership globale nata nel 2014 dall’iniziativa della città di Parigi che si pone come meta il raggiungimento dell’obiettivo 90/90/90 previsto da UNAIDS per il 2020 (diagnosticare il 90% di tutti i casi di HIV, assicurare almeno al 90% di tutte le persone diagnosticate l’accesso alle terapie, far sì che il 90% di loro raggiunga la soppressione della carica virale), con uno sguardo già proiettato al successivo 95/95/95 previsto come necessario per conseguire la sconfitta dell’AIDS entro il 2030.
«La nostra città e l’Amministrazione comunale – dichiara l’assessora alle Politiche Sociali, Marcella Messina – accoglie la sfida 90-90-90 aprendo le porte di Palazzo Frizzoni il 1 dicembre, investendo nel check point in via Moroni perché l’HIV riguarda tutti noi. Il nostro è un impegno nella prevenzione ma anche in un’idea di cura in grado di sostenere e riabilitare la persona.»
Quadro di riferimento
Ogni anno nel nostro paese circa 3.500 persone scoprono di essersi infettate, la gran parte per via sessuale, la maggior incidenza è nei giovani tra i 25 e i 29 anni. Si stima che il numero totale di persone viventi con HIV/AIDS in Italia superi i 130.000 casi: una buona parte, almeno 15.000, non è consapevole dell’infezione poiché non ha mai fatto il test. Circa il 60% delle persone che scoprono oggi l’infezione si sono infettate da alcuni anni, ma non sapendolo, non hanno beneficiato delle terapie, al punto che alcune hanno fatto il test solo dopo segni evidenti di malattia e, intanto, possono aver infettato altri in modo inconsapevole. Dal momento del contagio alla malattia, in assenza di terapie, possono passare diversi anni, per buona parte senza sintomi particolari.
Situazione nel capoluogo orobico
A Bergamo, sono attualmente note 3065 persone con HIV, mentre i nuovi casi oscillano attorno agli 80/100 l’anno, con un leggero calo negli ultimi anni. Sempre a Bergamo si stima siano circa 360 le persone ignare dell’infezione.
Notizie sulla malattia
Le questioni legate all’HIV restano complesse. L’HIV è una malattia invisibile poiché di fatto può esserlo a lungo e comunque si preferisce non vederla: si evita di fare il test, di mettere in discussione i propri comportamenti a rischio e riflettere sui propri agiti; è una malattia che si fatica ad accettare a livello psicologico e pratico, che spesso non si può o non si vuole raccontare: per alcuni diventa un segreto da non dire nemmeno ai propri familiari accompagnato da un forte sentimento di solitudine. D’altra parte, anche se latenti proprio perché non se ne parla più, stigma e pregiudizio sono ancora frequenti in ogni ambiente, compreso quello sanitario e sociosanitario, anche bergamasco.
Diciamolo con chiarezza: U=U
La ricerca medica ha fatto passi da gigante e l’HIV è diventata una patologia cronica, ben gestibile attraverso farmaci efficaci che garantiscono una buona qualità di vita e che, se assunti e monitorati correttamente, annullano completamente la possibilità di trasmettere l’infezione ad altre persone. U=U, undetectable = untrasmittable: chi assume regolarmente la terapia, è monitorato periodicamente e ha carica virale non rilevabile, non trasmette il virus. Un dato importantissimo per la percezione della qualità della vita e delle relazioni nelle persone con HIV e che potrebbe contribuire a ridurre paure ingiustificate e stigma.
Il Friendly Test
Per quanto riguarda gli appuntamenti organizzati nella settimana del 1° dicembre 2019, si sottolinea l’allestimento di un info point e l’offerta del FRIENDLY TEST (test rapido, anonimo e gratuito per l’HIV) a Palazzo Frizzoni, nella giornata di domenica 1° dicembre 2019 dalle 10 alle 18 che si aggiunge, in modo particolarmente simbolico e significativo, a quelli previsti in 7 contesti diversi, dalle sedi universitarie al Centro Sociale Pacì Paciana, ai luoghi della marginalità.
E il prologo del progetto #cHIVuoleconoscere, finanziato da un bando di Gilead Sciences e partecipato da oltre 3000 ragazzi provenienti da 150 classi di 18 Istituiti delle Scuole Superiori di Bergamo e Provincia, con lo spettacolo teatrale del 28 novembre presso l’Auditorium del Mascheroni a cui assisteranno 300 studenti.
Il progetto prevede un concorso finale che valorizzerà gli elaborati degli studenti partecipanti (poster, video, ecc.) facendone materiale per una campagna di sensibilizzazione rivolta alla popolazione generale per il 1° dicembre 2020.
Oltre il 1° dicembre
Entro i primi mesi del 2020, sarà aperto, in uno spazio comunale in Via Moroni, un Check-point, servizio permanente in cui sarà proposto in maniera continuativa il FRIENDLY TEST (rapido, anonimo, gratuito) e sarà offerto supporto e accompagnamento agli HIV-positivi (spazi di ascolto/counselling, tutoraggio alla pari e gruppi di autoaiuto). L’obiettivo è facilitare l’accesso al test, ridurre il numero degli infetti consapevoli e, quindi, delle diagnosi tardive.
Al check-point si affiancheranno iniziative mirate di testing presso alcune popolazioni target.
L’attenzione sarà rivolta anche alla qualità della vita delle persone con HIV, sia attraverso i servizi dedicati all’ascolto e al counselling collegati al check-point, sia agendo a livello di sensibilizzazione ed informazione per ridurre lo stigma.