Non costituirà più reato coltivare, in minima quantità e solo per uso personale, la cannabis sul terrazzo di casa: è la pronuncia epocale delle sezioni unite penali della Cassazione.
Roma, 26 dicembre 2019 – Sentenza storica delle sezioni unite penali della Cassazione: “Coltivare in casa minime quantità di cannabis non sarà più un reato”. Tale sentenza è arrivata il 19 dicembre scorso, per la prima volta, ha stabilito che “Non costituiscono reato le attività di coltivazione che per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante ed il modesto quantitativo di prodotto ricavabile appaiono destinate in via esclusiva all’uso personale del coltivatore”.
I coltivatori casalinghi
Quindi la Suprema Corte sostiene la tesi secondo cui il bene giuridico della salute pubblica non viene in alcun modo pregiudicato o messo in pericolo dal singolo assuntore di marijuana che decide di coltivare per sé qualche piantina nel terrazzo di casa. I semi di cannabis sono ormai abbastanza diffusi, specialmente in negozi specifici, ma prima che venisse attuato tale metodo si incorreva in rischi legale in quanto, fino a oggi, a livello giuridico, non c’era mai stata un’apertura vera e propria in questa direzione.