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La Commissione Sanità Lombarda ha deliberato in favore della norma dell’obbligo del microchip anche per i gatti (funzionerà come quello per i cani) che dovranno essere registrati all’anagrafe felina.

L’intervento per l’impianto dovrà essere fatto solo da un veterinario, e il suo costo si aggira tra i 30 e i 50 euro .

 

Bergamo, 28 dicembre 2019 – Si tratta di una norma del Piano regionale integrato della sanità pubblica veterinaria 2019-2023, di Regione Lombardia.Verrà inserito sotto la pelle del collo dell’animale un microchip, della grandezza di un chicco di riso, che sarà in grado di identificare il piccolo felino in caso di smarrimento.

La norma non è obbligatoria per tutti i gatti

Tale norma non è obbligatoria per tutti i gatti, bensì per quelli appena nati e per quelli che sono stati recentemente comprati o adottati. Per gli altri gatti saranno i loro padroni a decidere se iscriverli o meno all’anagrafe felina.

Per quanto riguarda i cani tale provvedimento era già stato adottato nel 2005, adesso Regione Lombardia ha deciso di estenderlo anche ai felini.

Come funziona l’impianto

L’impianto deve essere eseguito esclusivamente da un medico veterinario, il cui costo si aggira intorno ai 30 e i 50 euro. RFID, Radio-frequency identification è invece la tecnica di funzionamento del microchip che emette delle onde radio captate dall’apparecchio ricevitore.

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