Gandi: «La proposta di estendere i servizi stradali alle Polizie Locali lungo l’arco delle 24 ore allo stato attuale è irrealizzabile tecnicamente ed economicamente per tutti i Comuni, non solo per Bergamo.»
Bergamo, 11 gennaio 2020 – Il parere del vicesindaco e assessore alla sicurezza Sergio Gandi, circa il recente accordo quadro tra Ministero dell’Interno e ANCI, che estende alle Polizie locali il controllo e il pattugliamento delle strade anche nelle ore notturne, è nettamente contrario.
Tale accordo prevede dapprima il coinvolgimento dei 14 capoluoghi e città metropolitane con più di 100mila abitanti e poi si estenderà a tutto il Paese.
“L’accordo quadro sottoscritto da ANCI e Ministero,” commenta Gandi, “non è proponibile allo stato attuale delle cose. Mi spiego meglio: per poter garantire il servizio la notte, quando la Polizia Locale non è in servizio e i nostri agenti sono a casa, dobbiamo assumere almeno altre 30 pattuglie, per un totale di oltre 60 persone, in modo da garantire turnazione, ferie e soprattutto controllo del territorio. Un numero tale di assunzioni,” prosegue l’assessore, “prevede una spesa di quasi 2 milioni di euro, che andrebbero appostate sulla parte corrente del bilancio, quella dei servizi sociali, delle scuole, tanto per capirsi. Per farlo, dovremo proprio tagliare quei servizi essenziali, già ridotti all’osso dopo il lungo processo di spending review e contrazione della spesa dei Comuni. Ma anche se decidessimo di farlo, la legge ce lo impedirebbe comunque, perché sforeremmo il tetto di spesa del personale per il nostro Comune previsto dalle leggi dello Stato. Non ha senso.”
Gandi non si ferma qui: “Il Comune di Bergamo è comunque un ente con una notevole capacità di spesa,” continua, “ma pensiamo a comuni più piccoli, con meno risorse di Bergamo, costretti a garantire i servizi di Polizia stradale anche la notte. Parliamo di controlli di velocità, etilometri fuori dalle discoteche, incidenti stradali: per farlo, questi comuni dovrebbero assumere personale per garantire 4 turni diversi, agenti che non si possono permettere. E lo Stato, a giudicare dall’accordo sottoscritto, non trasferisce ai Comuni risorse per far fronte a questa situazione. Assurdo.”
A Bergamo, inoltre, il 96% degli incidenti è già rilevato dalla Polizia Locale del Comune: “Significa che per il residuale 3-4% dei sinistri stradali,” aggiunge il vicesindaco, “e per qualche controllo di velocità dobbiamo spendere 2 milioni di euro in più che non possiamo spendere, tagliare i servizi, stravolgere tutto il nostro metodo di lavoro senza che ci venga riconosciuto alcunché, soprattutto in termini di risorse: appunto, allo stato attuale non è una cosa realizzabile,” conclude.
L’auspicio è che qualche chiarimento arrivi già nei prossimi giorni dalle Prefetture e che si possa aprire poi qualche spiraglio per aggiustare l’accordo sottoscritto ieri al Viminale.
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