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Il documento è stato siglato questa mattina in ATS Bergamo tra Regione Lombardia Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo e Banco Alimentare della Lombardia in collaborazione con il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci di Bergamo.

 

Bergamo, 5 febbraio 2020 In occasione della firma del protocollo di intesa per il recupero delle eccedenze alimentari e la lotta allo spreco alimentare, l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Abitative e Disabilità, Stefano Bolognini, ha commentato così: “Siamo orgogliosi di essere qui oggi a rappresentare Regione Lombardia in un’occasione così importante. Pensiamo che combattere lo spreco alimentare sia una iniziativa giusta e doverosa nei confronti di chi non può permettersi un pasto tutti i giorni. E’ impensabile che circa 1/3 di tutto il cibo che viene prodotto in Italia sia sprecato o buttato”, ha proseguito Bolognini, “eppure la triste situazione è questa. Ringrazio l’ATS di Bergamo, il Banco Alimentare della Lombardia e il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci di Bergamo per la firma di questo protocollo e considero quello di oggi un passo importante non solo per la Provincia di Bergamo, ma per tutta la nostra Regione, perché non possiamo più pensare di ignorare il problema come, purtroppo, in passato è stato fatto. Regione Lombardia si è impegnata concretamente in questi anni e continuerà a farlo, collaborando sia a livello regionale, che a livello locale”.

Fondi per finanziare i progetti del Piano d’Azione biennale 2019/2020

Nell’ambito della VII Giornata Nazionale di prevenzione allo Spreco Alimentare, possiamo affermare con certezza che questo tema ha assunto notevole importanza in questi ultimi anni e i numeri dimostrano quanto Regione Lombardia, insieme a tutti i suoi interlocutori, abbia a cuore l’argomento. Nel Piano d’Azione biennale 2019/2020 i fondi per finanziare i 10 progetti scelti (tra i quali, a livello regionale, c’è quello portato avanti da Banco Alimentare) ammontano a 2,5 milioni di euro (quasi un milione in più rispetto al biennio precedente) con gli interventi stessi che andranno a sostenere oltre 1.500 strutture assistenziali come mense, comunità o strutture caritative.

Stima sulla raccolta di oltre 40.000 tonnellate di cibo

Tutti sono pronti a fare la propria parte per evitare lo spreco. Infatti, si stima che verranno raccolte oltre 40.000 tonnellate di cibo coinvolgendo più di 2.500 donatori, tra grande distribuzione, piccole e medie imprese, produttori artigianali, ristorazione organizzata e varie raccolte locali. Il valore delle donazioni è evidente a tutti: in questo modo si possono aiutare persone in difficoltà che non possono permettersi di acquistare determinati prodotti alimentari o una quantità sufficiente di alimenti di qualità, riducendo allo stesso tempo lo spreco alimentare.

Progetto a vantaggio di cittadini vulnerabili quali famiglie numerose con basso reddito e disoccupati

Si stima altresì che, con queste iniziative, potranno essere raggiunti più di 230.000 adulti e circa 114.000 minori (circa 75.000 famiglie). In particolare, saranno raggiunti gruppi di popolazione vulnerabili quali famiglie numerose con basso reddito, disoccupati di lunga durata e nuclei monoparentali, in particolare anziani, famiglie in emergenza abitativa, senza fissa dimora.

Si celebra oggi la VII Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare”, ha commentato il direttore generale di ATS Bergamo, Massimo Giupponi, “un’occasione per riflettere sul tema e ricordare che lo spreco di cibo è una questione etica ed economica, ma anche sociale e ambientale.  Lo spreco alimentare in Italia vale lo 0,88% del Pil pari a oltre 15 miliardi di euro”, continua Giupponi, “in un momento storico in cui si stima che nel nostro Paese vi siano oltre 5 milioni di persone sotto la soglia della povertà. Un dato che non può lasciare indifferenti le istituzioni che oggi promuovono e sottoscrivono un ‘protocollo d’intesa’ che tenderà a recuperare le eccedenze alimentari, a gestirle nel miglior modo possibile anche attraverso la formazione dei volontari che quotidianamente si occupano di distribuire cibo alle persone in difficoltà. Le donazioni di eccedenze alimentari alle associazioni di volontariato del territorio da parte degli operatori del settore alimentare”, prosegue Giupponi, “sono aumentate in modo sensibile negli ultimi anni. Stiamo parlando di un importante recupero di eccedenze che contribuisce, anche se solo in parte, ad alleviare le sofferenze di chi è più bisognoso. Il ruolo dell’Agenzia di Tutela della Salute nel campo del contrasto allo spreco alimentare è dunque quello di favorire l’incontro fra domanda e offerta di alimenti in eccedenza, assicurando la salubrità degli alimenti recuperati e donati. Veterinari, Medici, Tecnici della Prevenzione”, aggiunge il DG, “devono essere facilitatori e garanti, a livello territoriale, nel sostenere e favorire la donazione delle eccedenze alimentari attraverso la formazione e la sensibilizzazione in tema di sicurezza igienico-sanitaria degli operatori delle associazioni beneficiarie che li acquisiscono e li ridistribuiscono. La giornata di oggi deve far crescere la consapevolezza che trasformare gli sprechi in risorse, grazie al paradosso illuminato dell’economia circolare, rappresenta l’unica strada sostenibile dal punto di vista etico, ambientale, economico e sociale per affrontare il tema della disponibilità alimentare.”

Dario Boggio Marzet, presidente di Banco Alimentare della Lombardia, ha dichiarato: “La scelta di firmare nella VII Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare questo protocollo, nato per favorire ulteriormente il recupero delle eccedenze alimentari in aiuto ai più disagiati sul territorio di Bergamo, è un passo naturale dell’impegno quotidiano di Banco Alimentare che con la sua mission da 30 anni vive questa giornata tutto l’anno. Nel 2018 il Banco Alimentare della Lombardia ha recuperato più di 12.000 tonnellate di eccedenze alimentari che altrimenti sarebbero diventate rifiuti. Questo unito alle ulteriori donazioni ricevute ha permesso di assistere più di 215.000 persone in povertà di cui 17.277 a Bergamo e provincia; un trend in continua crescita grazie alla collaborazione con Istituzioni Pubbliche, realtà profit e non profit di cui è testimonianza anche l’evento di oggi.”

Marcella Messina, presidente del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci di Bergamo, ha detto: “Questo protocollo di intesa a rilevanza provinciale con l’Associazione Banco Alimentare della Lombardia potrà senz’altro facilitare la promozione di iniziative di recupero e donazione delle eccedenze alimentari a livello locale. Vorrei però che non si dimenticasse che in territorio bergamasco sono già attive numerose realtà di volontariato e associazionismo che, con finalità di solidarietà sociale, si occupano di prevenire lo spreco alimentare, valorizzare il recupero di cibo e favorire la donazione delle eccedenze alimentari agli indigenti, anche in collaborazione con gli Ambiti distrettuali. Ci auguriamo che le azioni previste in questo protocollo di intesa”, ha proseguito Messina, “rappresentino l’inizio di un percorso condiviso in grado di coinvolgere tutta la rete locale di raccolta e distribuzione gestita dalle piccole associazioni, inserendosi in modo inclusivo e sinergico nel quadro delle attività già volte oggi a garantire un servizio essenziale a migliorare lo stato di salute dei soggetti più fragili grazie ad una nutrizione adeguata. Ma non solo: ci auguriamo anche che questa rete esistente nella nostra generosa città possa crescere coinvolgendo sempre più numerosi soggetti sociali pubblici e privati, oltre che realtà organizzate come la Caritas Diocesana Bergamasca, che da sempre porta avanti attività importanti e strutturate,” ha concluso.

L’obiettivo che si pone Regione Lombardia con tutte le parti in campo è ambizioso, ma raggiungibile, con un impegno condiviso e comune: si punta, infatti, grazie a un mix di azioni messe in campo sia a livello regionale che a livello locale, attraverso progetti che prevedono anche interventi di formazione, informazione e sensibilizzazione nelle scuole e tra gli stessi utenti, a ridurre lo spreco alimentare sul territorio Lombardo del 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030.

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