Il sindaco Giorgio Gori vorrebbe che il governo prendesse al più presto la decisione di considerare la bergamasca non più zona gialla, ma zona rossa considerato il forte aumento di contagi che si sta verificando in tale territorio.
Bergamo, 6 marzo 2020 – Il sindaco Giorgio Gori, in un’intervista a Repubblica, in relazione al fatto che da tempo si dice che il Comitato scientifico del Governo pensa di considerare la bergamasca zona rossa per l’emergenza coronavirus, ha detto: «Se va fatto, lo si faccia subito senza perdere tempo. Ho letto che gli esperti ritengono ci siano le condizioni, anche a protezione del capoluogo.»
Ciò sarebbe peraltro giustificato considerato che, in soli due giorni, nel suddetto territorio si sono contati 114 contagi in più. Quindi appare evidente che bisogna agire al più presto, come sostiene Gori, adottando misure più adeguate per contrastare l’epidemia.
Quindi, il primo cittadino di Bergamo è convinto che la bergamasca da zona gialla venga considerata zona rossa, sostenendo che «il problema principale è lo stress a cui è sottoposto il sistema ospedaliero, che è il migliore che si possa avere e regge, anche con il contributo dei privati, ma a questo punto – prosegue il sindaco – serve un maggior livello di cooperazione su scala regionale e sovraregionale.»
Per quanto riguarda la decisione della quarantena decretata dal CDM, Gori commenta così: «oggi noi sindaci siamo chiamati a obbedire e a spiegare nel modo più comprensibile quello che viene deciso, i cui provvedimenti mi paiono adeguati, ma l’importante è anche come vengono comunicati», aggiunge, «perché trasferire un’idea di coesione tra le istituzioni può fare la differenza. Quando sarà finita ci diremo se avremo fatto bene o male, ma adesso non è il momento di fare polemica. Serve un fronte unico,» conclude.
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