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Lo sostengono 13 medici del nosocomio bergamasco che lanciano un appello sulla situazione di alta contaminazione  da coronavirus in cui versa l’ospedale e la difficoltà e il pericolo con cui si trovano ad operare.

 

Bergamo  25 marzo 2020Tredici  medici dell’ospedale Papa Giovanni XXIII  lanciano un drammatico appello in una nota pubblicata sul “New England Journal of Medicine Catalyst Innovations in Care Delivery”, dal titolo ‘Nell’epicentro di Covid-19‘, in cui si legge: «A Bergamo l’epidemia è fuori controllo. Il nostro ospedale è altamente contaminato e siamo già oltre il punto del collasso. 300 letti su 900 sono occupati da malati di Covid-19. Più del 70% dei posti in terapia intensiva sono riservati ai malati gravi di Covid-19 che abbiano una ragionevole speranza di sopravvivere. Lavoriamo all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, struttura all’avanguardia con 48 posti di terapia intensiva. Nonostante Bergamo sia una città relativamente piccola, è l’epicentro dell’epidemia, più di Milano.  La situazione è così grave», continua la nota, «che siamo costretti a operare al di sotto dei nostri standard di cura. I tempi di attesa per un posto in terapia intensiva durano ore. I pazienti più anziani non vengono rianimati e muoiono in solitudine senza neanche il conforto di appropriate cure palliative. Siamo in quarantena dal 10 marzo. Stiamo imparando che gli ospedali possono essere i principali veicoli di trasmissione del Covid-19», aggiunge la nota,  «poiché si riempiono in maniera sempre più veloce di malati infetti che contagiano i pazienti non infetti. Lo stesso sistema sanitario regionale contribuisce alla diffusione del contagio, poiché le ambulanze e il personale sanitario diventano rapidamente dei vettori. I sanitari sono portatori asintomatici della malattia o ammalati senza alcuna sorveglianza. Alcuni rischiano di morire, compresi i più giovani, aumentando ulteriormente le difficoltà e lo stress di quelli in prima linea,» conclude il documento.

Ecco l’elenco dei medici firmatari della nota

Mirco Nacoti, Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell’ospedale Papa Giovanni XXIII; Andrea Ciocca, Associazione Sguazzi Bergamo; Angelo Giupponi,  Dipartimento di emergenza del Papa Giovanni XXIII; Pietro Brambillasca,  Dipartimento di anestesia e terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII; Federico Lussana, Ematologia del Papa Giovanni XXIII; Michele Pisano, Dipartimento di chirurgia del Papa Giovanni XXIII; Giuseppe Goisis, Associazione Compagnia Brincadera, Bergamo; Daniele Bonacina, Dipartimento di anestesia e terapia intensiva pediatrica del Papa Giovanni XXIII; Francesco Fazzi, Dipartimento di anestesia e terapia intensiva pediatrica del Papa Giovanni XXIII; Richard Naspro, Dipartimento di urologia del Papa Giovanni XXIII; Luca Longhi, Terapia neurointensiva del Papa Giovanni XXIII; Maurizio Cereda, Università della Pennsylvania; Carlo Montaguti, Centro medico sociale dei Focolari in Costa d’Avorio.

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