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Sono tantissime le città d’Italia e del mondo che in questi giorni attraverso lettere, telefonate, o e-mail hanno espresso la loro solidarietà e vicinanza al Comune di Bergamo e al Sindaco Giorgio Gori, per il dramma che sta vivendo la città.

Bergamo, 20 marzo 2020 – Tra le varie città che hanno inviato messaggi di stima e vicinanza a Palazzo Frizzoni, ve ne sono due della penisola balcanica, Kakanj in Bosnia e Peja in Kosovo. Si tratta di due città che il Comune di Bergamo e i bergamaschi hanno aiutato attivamente tra il 1992 e il 2006 durante le emergenze per la guerra nella ex Jugoslavia.

Dopo la sanguinosa guerra tra le nazioni della federazione della ex jugoslava, Bergamo accolse i profughi del sanguinoso conflitto molti dei quali rimasero nel territorio della provincia. I rapporti costruiti dai Comitati “Bergamo per Kakanj” e “Bergamo per il Kosovo”, composti entrambi da enti pubblici, associazioni, sindacati e ONG della città, si sono dimostrati sempre duraturi e saldi.

Complessivamente, in entrambi i territori, il Comune di Bergamo svolse interventi di aiuto e solidarietà per più di 2 milioni di euro e impiegò circa 700 bergamaschi che prestarono la loro opera di volontariato.

«La tristezza che vivete è anche la nostra tristezza», scrive il sindaco di Kakanj. «Sentiamo il vostro dolore e vogliamo che sappiate che siamo profondamente solidali con voi. Vi trasmettiamo un messaggio di coraggio, speranza e ottimismo.»

«Io e i cittadini esprimiamo il nostro dolore riguardo la disgrazia che state vivendo nelle ultime settimane»,scrive il sindaco di Peja. «Vi preghiamo di accettare le più sincere condoglianze per tutte le vite perse a causa del virus. Siete sempre nei nostri pensieri! Siamo fiduciosi che voi avete la forza e le capacità di superare questa crisi. Ci solidarizziamo con voi e preghiamo Dio di superarla facilmente il prima possibile. Con abbraccio fraterno e con l’augurio di sentirsi e incontrarsi in giorni migliori.»

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