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Maria Elisabetta Alberti Casellati,  presidente del Senato, chiama il dg dell’Ospedale Papa Giovanni di Bergamo per esprimere la sua gratitudine, anche a nome della comunità dell’intero Paese, per l’impegno assunto dal nosocomio bergamasco nella lotta contro il virus. La presidente del Senato comunica inoltre al dg di avere stanziato la somma di 25 mila euro per la sua struttura sanitaria e per quella dell’Azienda Ospedaliera di Padova.

 

Bergamo, 3 aprile 2020 – La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati  ha chiamato al telefono, stamattina, Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’ospedale bergamasco manifestando tutta la sua gratitudine e quella di tutti gli italiani per l’impegno con cui i sanitari della struttura ospedaliera stanno lottando per salvare vite umane.

Mi ha rappresentato gratitudine per come ci stiamo prodigando e per tutto il dolore che ha toccato Bergamo che abbiamo visto e che stiamo ancora vedendo”, risponde il dg Stasi (in foto). “Ho subito condiviso questo incoraggiamento all’Unità di crisi dell’azienda che si stava svolgendo in quel momento per pianificare l’attività dei prossimi giorni. Se vediamo qualche spiraglio nel calo dei numeri al Pronto Soccorso”, prosegue Stasi, “non dobbiamo abbassare la guardia, siamo ancora in prima linea contro il Covid-19 a Bergamo e a San Giovanni Bianco e presto avremo un ulteriore avamposto, il presidio della Fiera, con cui combattere questa battaglia”.
La guerra al virus è ben lontano dall’essere vinta”, aggiunge il dg. “Serve ancora l’impegno dei cittadini a restare a casa, non vogliamo pensare a cosa accadrebbe se si verificasse una seconda ondata di contagi.” conclude.

 

La presidente Casellati invia aiuti agli ospedali di Bergamo e Padova

Maria Elisabetta Alberti Casellati comunica poi al dg di avere destinato 25 mila euro all’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo e 25 mila euro all’Azienda Ospedaliera di Padova.
Le somme sono state tratte dal ricavato di iniziative di beneficenza promosse dalla stessa presidente Casellati.
Un piccolo segnale di attenzione e di vicinanza alle due strutture che, fin dall’inizio dell’emergenza Covid-19, sono state impegnate per garantire assistenza alle prime comunità colpite dalla diffusione del virus.

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