La questione sul prezzo delle mascherine è un tema divenuto importante soprattutto con l’entrata in vigore, il 4 maggio prossimo, del nuovo Dpcm, che renderà obbligatorio l’uso di esse non solo in Lombardia, ma anche nelle altre regioni d’Italia.
28 aprile 2020 – Il provvedimento governativo relativo al costo imposto sulle mascherine ha, come dire, suscitato il malcontento dei farmacisti e sconvolto il mercato, che ha subito un’impennata dei prezzi. Infatti il nuovo Dpcm stabilirà il prezzo imposto delle mascherine di 0,50 euro l’una, esclusa l’Iva, ma i farmacisti non ci stanno e contestano tale decisione governativa.
Blocco della vendita mascherine a Napoli
A seguito di tale decisione, non poche sono state le farmacie della città partenopea che hanno contestato il prezzo fisso delle mascherine – come ha fatto rilevare la Stampa – bloccando la vendita. La ragione di tale protesta trova riscontro nel fatto che, il guadagno di esse su ogni singolo pezzo, ammonterebbe a circa 20 centesimi. Ma ci sono quelle, e sono tante, che hanno già acquistato rilevanti quantitativi di tali dispositivi di protezione avendole pagate a 0,90+IVA l’una, quindi con l’imposizione del prezzo governativo a 0,50+IVA perderanno quasi la metà di quanto hanno sborsato per tale acquisto.
La circolare di Federfarma napoletana
Per l’autotutela della categoria, Michele Di Iorio, presidente di Federfarma di Napoli, ha diramato una circolare ai colleghi farmacisti in cui si legge: “A fronte della confusione informativa istituzionale sui prezzi, abbiamo assistito, a mio avviso, a un corto circuito informativo grave. Il premier davanti a 60 milioni di italiani ha detto che le mascherine si venderanno a 50 centesimi senza Iva, contemporaneamente il commissario Arcuri ha scritto che si devono vendere a 50 centesimi.”
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