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Nella foto: gli orti della Malpensata

Percorso di progettazione partecipato di riqualificazione aree vedi della città, che diventa luogo agricolo e sociale condiviso.

Bergamo, 26 settembre 2020 – Sono stati presentati oggi gli «Orti collettivi» della Malpensata che sono parte di un progetto complessivo di riqualificazione delle aree verdi del quartiere, previsto nel programma nazionale per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie «Legami urbani», comprendente tre interventi: il bosco, l’area cani e gli orti che si sviluppano in un’area rettangolare tra le vie Mozart e Leoncavallo.

Progetto ideato per le esigenze di persone diversamente abili

Tali orti sono stati progettati e realizzati con particolare attenzione al tema dell’inclusione e condivisione a partire dalle soluzioni dedicate alle esigenze delle persone diversamente abili che possono accedere a tutte le zone principali (sosta, compostaggio, casetta con servizi igienici e ricovero attrezzi), a tutti i settori e ai tavoli di coltivazione.

“Le opere realizzate – dichiara Marzia Marchesi (in foto), assessora al Verde pubblico – sono il frutto delle indicazioni ricevute dalla cittadinanza in un percorso di progettazione partecipata durante il quale sono emersi, come elementi determinanti, la sensibilità alla coesione sociale e la necessità di rinnovamento e sicurezza.”

Questi orti – continua l’assessora Marchesi – che si presentano con un’immagine completamente nuova, semplice e con arredi poco convenzionali, rappresentano un esempio che coniuga valorizzazione del verde pubblico con un’idea di quartiere inclusivo non solo in relazione alle scelte progettuali, ma anche nel patto di collaborazione tra Comune di Bergamo e Fondazione Opera Bonomelli, che impegna gli ospiti del Nuovo Albergo Popolare nella loro cura.”

L’arredamento e l’allestimento verde degli orti

La convivialità è particolarmente garantita dal pergolato, arredato con poltroncine formate da due pallet ricostruiti con legno di larice e un tavolino basso con pallet sovrapposti, sempre in legno di larice, che permette una piacevole sosta all’ombra, e dal lungo tavolone dell’area di sosta, alle cui spalle sono posti alcuni pannelli in legno con disegni di fiori perenni da taglio o di piante officinali. Completano l’allestimento verde alcuni cespugli di Rosa White Perpetual, Rubus idaeus e Campsis grandiflora, e una filiera di alberi da frutto a spalliera (pero, albicocco, susino nero, susino bianco, ficus carica, diospyros kaki).

“Quella dell’orto comunitario – sottolinea Marcella Messina (in foto), assessora alle Politiche sociali – è un’esperienza che realizza concretamente quel principio di coesione, solidarietà, messa in rete di conoscenze e competenze così importante per rendere il quartiere un luogo sempre più ricco di relazioni e una comunità sempre più ‘umana’. “Quella dell’orto della Malpensata – prosegue Messina – rappresenta in più un’occasione per sperimentare modelli di condivisione e co-gestione tra cittadini residenti nella zona e persone in condizioni di svantaggio e fragilità che, in uno spazio naturale integrato nel contesto cittadino, possono incontrarsi e integrarsi tra loro.”

“L’esperienza del coinvolgimento degli ospiti del Nuovo Albergo Popolare nella gestione di questi orti che ha mosso i primi passi in questi mesi – aggiunge l’assessora – si dimostra già molto positiva e costruttiva nel suo obiettivo di “rigenerazione” individuale e sociale.”

“Piantare, coltivare, raccogliere – spiega Giacomo Invernizzi (in foto), direttore del Nuovo Albergo Popolare – sono attività che ci riportano a contatto con la terra, alle nostre origini e ci aiutano quindi a riscoprire “nel fare” i nostri valori fondamentali e la libertà.”

“Gli orti della Malpensata – prosegue – sono un luogo agricolo e sociale importante, un luogo bello da vedere e da vivere i cui prodotti potranno essere valorizzati nell’ottica della condivisione.”

Il progetto, che ci vede impegnati nella cura di questo spazio verde – aggiunge – rappresenta per i nostri ospiti un’opportunità importante per intraprendere un percorso relazionale e occupazionale da protagonisti,” conclude il direttore.

Link da cui scaricare le tavole del progetto degli orti della Malpensata – https://we.tl/t-8oFT8RbSfe

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