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L’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo interviene sul tema dei medici di continuità assistenziale chiamati da Regione Lombardia per tramite delle ATS stesse a restituire il bonus orario di un euro.

Bergamo, 16 ottobre 2020 – L’azione promossa in provincia di Bergamo sui circa 650 Medici di Continuità Assistenziale che, tra gli anni 2007 e 2013 (oggetto dell’impugnazione della Guardia di Finanza), hanno prestato la loro attività sul territorio provinciale, è un’azione dovuta, richiesta da Regione Lombardia proprio perché pendente il giudizio circa la validità dell’Accordo.

Azione di recupero del debito da parte di Regione Lombardia

Con nota della DG Welfare del 4 agosto 2020 è stato raccomandato a tutte le ATS di procedere in prima battuta all’interruzione dei tempi di prescrizione dell’eventuale azione di ripetizione dell’indebito e, in seconda battuta, ad azioni di recupero.

Nel caso in cui l’Accordo risultasse effettivamente illecito, infatti, i suoi effetti giuridici (il pagamento dell’euro all’ora aggiuntivo ai Medici di CA) risulterebbero nulli, colpendo “retroattivamente” i Medici di CA.

Si ricorda che la scelta, da parte di Regione Lombardia, di erogare l’euro aggiuntivo era stata dettata dalla volontà di risolvere il nodo dell’accesso alle guardie mediche da parte di non residenti (o fuori ambito) evitando il pagamento della continuità assistenziale.

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