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Linee guida rivolte ai medici di famiglia per la cura a casa dei pazienti affetti da Covid-19. La bozza di protocollo, redatta dal dall’equipe di esperti del ministero della Salute, indica anche i farmaci da utilizzare nelle terapie a domicilio: paracetamolo, antinfiammatori e cortisone in casi gravi.

Roma, 14 novembre 2020 – L’obiettivo del documento sarebbe la diminuzione della pressione esercitata dalle continue richieste di ricovero nei P.S. degli ospedali, attraverso il monitoraggio e la gestione dei pazienti a domicilio, con modalità uguali su tutto il territorio nazionale.

I medici di famiglia potranno seguire i pazienti Covid-19 a domicilio, in collaborazione con le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale), indicare la cura farmacologica e il monitoraggio, a distanza, di alcuni parametri.

I farmaci consigliati

Il paracetamolo viene indicato per la febbre, gli antiflogistici se il il malato di Covid si aggrava, i cortisonici solo in caso di emergenza per evitare di aggredire il sistema immunitario del malato e, infine Eparina per quelli che presentano problemi nel movimento.

Terapia sconsigliata

A base di farmaci antireumatici e antibiotici.

Classificazioni della malattia

L’infezione da Covid-19 viene ritenuta:

lieve se il paziente ha febbre, ma assenza di dispnea e alterazioni radiologiche; moderata se ha la polmonite con evidenza radiologica e l’ossigenazione del sangue si attesta sui valori di soglia; severa quando l’ossigenazione è al di sotto della soglia, è presente un’alta frequenza respiratoria e si riscontrano infiltrazioni polmonari; critica se sono presenti insufficienza respiratoria, shock settico o insufficienza multiorgano.

Il medico di famiglia (o di medicina generale) valutando caso per caso indicherà quando il paziente non può essere più curato a casa e dovrà quindi essere portato in ospedale.

Gestione dei Covid hotel

Sulla base delle linee guida chieste dal sindacato dei medici italiani (Smi), l’Istituto superiore di sanità ha fornito tali linee guida palesi per tutti. Adesso che la bozza del protocollo è esecutiva si è creato il malcontento tra i camici bianchi, in quanto, questi ultimi non sono stati interpellati per poter dire la loro sulle misure fin qui adottate, non riconoscendo nemmeno i criteri per il trattamento del Covid a casa e anche la gestione dei Covid hotel, individuati dal Commissario Arcuri, su incarico del ministro Boccia, uno per ogni provincia per alleggerire gli ospedali dai numerosi ricoveri Covid.

Un Covid hotel è un luogo ad alto rischio di contagio – ha spiegato Pier Luigi Bartoletti (in foto),vice segretario nazionale della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg) –.”Non si può pensare di inviare medici di famiglia, casomai di una certa età – ha proseguito Bartoletti – esponendoli al virus. Queste strutture possono essere un grande vantaggio, ma vanno organizzate bene.”

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