Oscar Bianchi: “L’entusiasmo con cui è stata accolta la richiesta di donazione di plasma iperimmune è un segnale forte di come questa pandemia stia cambiando il nostro quotidiano.”
Milano, 20 novembre 2020 – “La raccolta del plasma iperimmune nelle unità locali di Avis procede e stiamo avendo un’ottima risposta dai nostri donatori. Il ruolo di Avis è fondamentale non solo per la raccolta in sé del plasma, ma anche per la ricerca scientifica e lo studio di Covid-19” ha affermato Oscar Bianchi, presidente Avis Regionale Lombardia, che questa mattina ha incontrato la stampa insieme a Giuseppe Cambiè, direttore sanitario Avis Regionale Lombardia; Barbara Giussani, direttore sanitario Avis Provinciale Bergamo; Germana Zana, direttore sanitario Avis Provinciale Brescia e Riccardo Merli, direttore Sanitario Avis Comunale di Cremona.
Le tre città più colpite dalla prima ondata della pandemia
A 6 mesi dall’avvio del progetto plasma iperimmune, Avis Regionale Lombardia ha fatto il punto portando la testimonianza delle sezioni provinciali di tre delle città più colpite dalla prima ondata della pandemia: Bergamo, Brescia e Cremona, che hanno aderito convintamente alla raccolta del plasma iperimmune.
Prelievo e plasmaferesi per la ricerca degli anticorpi anti Covid-19
L’adesione al progetto verrà proposta ai donatori abituali di plasma che si presentano nel proprio centro trasfusionale con appuntamento per aferesi, previa informativa da parte del medico e richiesta di sottoscrizione del consenso informato. Il donatore verrà sottoposto, contestualmente alla plasmaferesi, a prelievo per ricerca degli anticorpi anti SARS–CoV–2 e tampone naso–faringeo. Se i dati evidenzieranno anticorpi a titolo significativo e il tampone risulterà negativo, al donatore verrà chiesto di rendersi disponibile per effettuare almeno una donazione di plasma iperimmune il prima possibile e comunque dopo almeno 14 giorni dalla donazione già effettuata, e una successiva a distanza di almeno 14 giorni.