Questa mattina nell’auditorium Ermanno Olmi della Provincia, il presidente Gianfranco Gafforelli ha convocato i parlamentari, i consiglieri regionali e i rappresentanti del mondo economico e sindacale bergamasco per un incontro sulla situazione della diffusione del COVID nel territorio provinciale.
Bergamo, 23 novembre 2020 – L’incontro ha preso le mosse da uno studio dell’Università di Bergamo sull’andamento della pandemia condotto dal professor Mario Buonanno, docente di Economia e prorettore, che lo ha illustrato insieme al rettore della locale Università, Remo Morzenti Pellegrini.
Lo studio
Tale studio, nell’evidenziare lo spostamento del virus verso la zona ovest della regione Lombardia rispetto alla prima ondata, ipotizza tra le cause di minor contagio in Bergamasca l’immunità di gregge, ma anche la forte attenzione dei cittadini nel regolare i propri comportamenti; la violenza della prima ondata avrebbe reso le persone maggiormente responsabili e disposte alla cooperazione generando quello che in economia viene definito ‘capitale civico‘, in grado di fare la differenza tra la situazione dei contagi a Bergamo e quella nel resto della regione.
“Ho tenuto a organizzare questo incontro – ha spiegato Gianfranco Gafforelli (in foto) – perché ritengo doveroso che i principali rappresentanti del territorio si confrontino attorno a un tavolo per essere consapevoli di quale sia la situazione a livello locale, grazie al prezioso supporto scientifico che ci viene dall’Università, e per decidere insieme se sia opportuno muovere dei passi insieme, per esempio per chiedere un alleggerimento delle restrizioni in vigore.”
“Non voglio imporre nulla né – ha proseguito il presidente – né prevaricare il ruolo di chi deve prendere decisioni, ma così come lo scorso marzo mi sono mosso per chiedere di chiudere tutto, in rappresentanza di tutti i sindaci bergamaschi, allo stesso modo oggi mi rivolgo al territorio per una riflessione comune.”
A conclusione del confronto si è deciso di non muovere per ora azioni per chiedere una differenziazione di livello provinciale rispetto alle misure in atto, in considerazione del fatto che tra pochi giorni la Lombardia sembra destinata a passare nella “area arancione”, e allo stesso tempo che i dati nella Pianura destano qualche preoccupazione. Alla Provincia sono state però portate le seguenti sollecitazioni: chiedere che la cabina di regia presso Regione Lombardia non si limiti ai sindaci dei Comuni capoluogo ma includa anche le Province, in quanto espressione dell’intero territorio; attivarsi in tema di Politiche attive del lavoro coinvolgendo sindacati e organizzazioni datoriali per individuare misure di sostegno dell’occupazione, soprattutto nel momento in cui verrà meno il blocco dei licenziamenti; se possibile ripetere questo incontro a cadenza periodica per un monitoraggio sull’andamento della situazione e per mantenere aperto questo canale di confronto.
Il presidente Gafforelli si è detto disponibile a impegnarsi in tutte queste direzioni: “Sono soddisfatto di aver raccolto queste sollecitazioni – ha aggiunto – che ci impegneremo a mettere in pratica. Quello che più mi preme è che tutti si esprimano in modo da prendere le decisioni insieme, e che se dovrò portare la mia voce alla Regione o al Governo, questa sia la voce di tutto il territorio bergamasco,” ha concluso il presidente della Provincia di Bergamo.