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La Guardia di Finanza di Bergamo ha svelato un sodalizio criminale dedito a reati tributari, fallimentari, riciclaggio di denaro, usura ed estorsione, che ha visto responsabili quattro persone, verso le quali è stata disposta, dall’A.G., un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per tre di esse, e una agli arresti domiciliari.

Bergamo, 16 gennaio 2021 – Il GIP del locale Tribunale, Federica Gaudino, ha emesso un’ordinanza con la quale ha disposto il sequestro di beni e disponibilità finanziarie, per 27 milioni di euro, per i quattro componenti del sodalizio criminale e, per un quinto indagato, il divieto di esercitare imprese o ricoprirne uffici direttivi. Tale ordinanza ha seguito varie perquisizioni, condotte dalle Fiamme Gialle, sia verso le persone indagate si nei locali a loro in uso, nelle provincie di Bergamo, Brescia, Cremona, Vicenza e Verona.

Le attività investigative iniziate nel 2018

Le misure cautelari sono state poste in essere dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Bergamo, Antonio Pansa, a seguito di un’articolata indagine condotta dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Sarnico. Le attività investigative, avviate nel corso del 2018, a seguito di una verifica fiscale, avevano già portato, nel febbraio 2019, al sequestro di beni e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 4 milioni di euro.

Prosecuzione dell’indagine tramite intercettazioni telefoniche

L’indagine è proseguita – attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché esame di documentazione contabile e bancaria, audizione di testimoni – portando la GdF alla ricostruzione di una fitta rete di società, costituite e amministrate direttamente o a mezzo di prestanomi, utilizzate per emettere, in tre anni, fatture false per oltre 40 milioni di euro, in favore di numerose società compiacenti, operanti tra la Lombardia e il Veneto, principalmente nel settore edile, della meccanica, del commercio di bancali in legno e pellet.

Capitali concessi a prezzi da usura ad aziende in difficoltà

Un meccanismo criminale creato per consentire un’evasione milionaria di tasse a vantaggio di numerosi imprenditori utilizzatori delle false fatture, ma che è servito anche per mascherare la restituzione di capitali concessi in prestito a tassi usurari dagli indagati ad aziende in difficoltà.

Flussi finanziari verso conti esteri Paesi Est-Europa

Grazie agli accertamenti bancari, i militari di Sarnico sono risaliti anche ai flussi finanziari verso conti esteri accesi presso istituti di credito in Polonia, Slovenia e Repubblica Slovacca sui quali sono confluiti pagamenti di fatture false, successivamente monetizzati con prelevamenti di denaro contante e reintrodotti sul territorio nazionale con l’utilizzo di “spalloni”.

Tre dei quattro imprenditori arrestati

Sono stati colpiti dalle misure cautelari e condotti in carcere a Bergamo tre imprenditori, un 45enne, originario di Chiari (BS) e residente nel bresciano; un altro 45enne di Calcinate (BG) e un 57enne di Bergamo, residenti rispettivamente a Telgate (BG) e Scansorosciate (BG).

Il quarto imprenditore agli arresti domiciliari

Un 30enne, originario di Monza e residente nel cremonese, è invece finito agli arresti domiciliari. Raggiunto dalla misura dell’interdizione per un anno ad esercitare attività d’impresa un 68enne, originario e residente nel bresciano.

I beni e valori sequestrati agli arrestati

I finanzieri hanno sequestrato, agli arrestati, beni e valori nelle loro disponibilità, quantificati in oltre 7,5 milioni di euro. Si tratta di diversi immobili, tra cui quattro ville, alcune in località turistiche marine e montane, depositi, magazzini e fabbricati industriali ma anche terreni, diverse autovetture e moto, gioielli, orologi, quote societarie, denaro contante e disponibilità bancarie e postali.

Altre persone coinvolte nell’illecito sistema

Gli elementi complessivamente raccolti nel corso delle indagini hanno consentito di denunciare altre 22 persone coinvolte, a vario titolo, nell’illecito sistema scoperto dalle Fiamme Gialle, sequestrare beni e disponibilità finanziarie per complessivi 12 milioni di euro, elevare contestazioni fiscali ai fini delle II.DD. e IVA per oltre 19 milioni di euro e quantificare ulteriori operazioni imponibili per oltre 42 milioni di euro, che formeranno oggetto di specifici recuperi.

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