“….difficile garantire la sicurezza con questi organici e in queste condizioni….”
Ciò è quanto emerge da un comunicato stampa, diramato dal sindacato Polizia di Stato UGL di Bergamo.
Bergamo 24 agosto 2017
L’UGL, il sindacato della Polizia di Bergamo, lancia l’allarme sulle condizioni in cui attualmente versano le forze dell’ordine. Il dott. Fabiano, Questore di Bergamo, qualche giorno fa ha reso alcune dichiarazioni relative a 606 provvedimenti di espulsione, notificati nei primi 8 mesi dell’anno, di cui 96 riguardano clandestini rimpatriati con accompagnamento coatto alla frontiera, informando inoltre la cittadinanza sull’intensificazione delle misure adottate dalla Questura per prevenire eventuali attacchi terroristici. Preso atto di quanto dichiarato dal Questore, l’anzidetto sindacato ha espresso le proprie perplessità, sottolineando che, per raggiungere gli obiettivi prefissati, prima di tutto andrebbero garantite agli operatori di Polizia condizioni di lavoro più adeguate, specialmente sotto il profilo della sicurezza, che consentano loro di ottenere massimi risultati del servizio, reso a tutela e beneficio della comunità. L’UGL fa presente, inoltre, che da tempo ha segnalato, a chi di competenza, l’assenza di un servizio di vigilanza armata all’ingresso del salone dell’Ufficio Immigrazione (oggi conta 41 dipendenti, rispetto ai 45 del 2015), per evitare che qualcuno possa accedere indisturbato all’interno dei locali della Questura senza essere sottoposto al controllo preventivo.
Roberto Villa, Segr. Gen. Provinciale U.G.L.- P.S., afferma quanto segue:
«È ormai diventata consuetudine che presso la S.O., dove giungono tutte le richieste d’intervento per quanto riguarda la città, per lo scalo aeroportuale di Orio al Serio, per il tratto di competenza autostradale della A4 e per la stazione ferroviaria, vi sia quasi sempre un solo operatore. Questi, oltre a dover rispondere alle chiamate in arrivo dal N.U.E., ha numerosissime incombenze da gestire tra cui: gli equipaggi sul territorio e i servizi di O.P., gli allarmi antifurto e antirapina collegati alla Questura, il controllo di oltre 150 telecamere, l’accertamento che non vi siano segnalazioni importanti rilevate dal sistema Thor della Valle Seriana, nonché altre attività connesse alle precedenti. Lo stesso dicasi per l’utilizzo sistematico delle Volanti a volte soltanto 2 presenti nel controllo del territorio, e poi si aggiunge il disbrigo di pratiche d’ufficio (notifiche per altri uffici, ritiro posta presso Prefettura, gestione migranti, OP. ), e poi, ancora, il rilevamento notturno dei sinistri stradali, vista l’assenza del personale di Polizia Locale nel Comune di Bergamo, distogliendo così il personale di Polizia dal controllo sul territorio, quindi dalla prevenzione e repressione dei reati. Ne risulta che il personale di Polizia viene impiegato per 12 ore di lavoro al giorno (ciò è assolutamente vietato dal contratto di categoria), a discapito della tutela della sua salute psico-fisica. Sono queste le condizioni ottimali per poter garantire la sicurezza? Anche l’ufficio preposto alle Espulsioni dispone solamente di 4 unità di personale a fronte dell’enorme mole di lavoro in costante aumento in tutta la Provincia di Bergamo. Analogo problema si presenta all’Ufficio Polizia di Frontiera dello scalo aeroportuale di Orio al Serio – prosegue Villa – accreditato come terzo scalo internazionale del Paese con oltre dieci milioni di passeggeri, dove il personale assegnato (circa 120 unità), risulta essere la metà rispetto al concorrente scalo di Milano Linate, il quale deve solamente confrontarsi con voli comunitari IntraSchengen, a differenza di quello orobico, costretto ad impegnare il personale per il contrasto dell’Immigrazione sui voli extra UE provenienti dalle aree magrebine e slavo-balcaniche. Preso atto che in questi ultimi anni, il personale è costantemente diminuito, i carichi di lavoro, al contrario, sono aumentati così come i servizi gravosi, spesso in condizioni disagiate ed usuranti, non comprendiamo come si possa affermare che l’allerta terrorismo a Bergamo sia sempre alta. Parole forse confortanti per chi non è addetto ai lavori, ma che sanno di presa in giro per chi, tutti i giorni, rischia la propria vita per tutelare quella degli altri. Di una cosa siamo convinti, la prima e vera contromisura per garantire la sicurezza, quale immediata risposta alle numerose richieste d’intervento e ad una eventuale emergenza terrorismo, sia la presenza di più pattuglie sul territorio, cosa che purtroppo forse non stia a cuore a nessuno, a differenza di quanto invece accade durante altre manifestazioni come quelle politiche e/o sportive, nel corso delle quali sia uomini che mezzi arrivano da qualsiasi parte d’Italia, con un ulteriore aggravio di costi non indifferente»,conclude il sindacalista.