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imagesTutelare la salute dei nascituri fin dalla gravidanza, evitando di bere alcol e più in generale sostanze psicoattive legali, come il fumo delle sigarette, e illegali come sostanze stupefacenti.

Bergamo, 4 settembre 2017

Anche quest’anno a Bergamo gli operatori del Papa Giovanni XXIII assieme ai volontari di alcune associazioni ricorderanno, nell’ambito della “Campagna internazionale di sensibilizzazione sui disturbi correlati a disordini feto-alcolici (Fetal Alcohol Spectrum Disorders – FASD), che assumendo alcolici in gravidanza può causare danni permanenti al feto nel grembo materno.

La giornata mondiale sulla Sindrome Feto-Alcolica (FASD), voluta dalla European FASD Alliance si celebrerà il prossimo 9 settembre in contemporanea in 35 paesi nel mondo. “Too Young to Drink” sarà lo slogan ad effetto. Altrettanto impressionante è l’immagine che fa da sfondo alla campagna internazionale: un feto rinchiuso in una bottiglia anziché nel grembo della madre. Un fotomontaggio senz’altro “crudo”, ma che serve a far riflettere sul rischio per i nascituri derivante dall’assunzione di sostanze alcoliche durante la gravidanza. Il concetto è apparentemente semplice ma forse ancora molto sottovalutato, se si pensa che circa 70 milioni di persone in tutto il mondo (l’1% della popolazione mondiale) soffrono di disturbi come conseguenza dell’esposizione all’alcol durante la vita prenatale.

images (1)Sono tre gli eventi organizzati quest’anno dall’Unità Dipendenze e dal Dipartimento materno-infantile dell’ASST Papa Giovanni XXIII in collaborazione con il Collegio delle Ostetriche di Bergamo. Si comincia proprio il 9 settembre, dalle 9.00 alle 17.00, con un banchetto informativo allestito nelle vicinanze del Comune di Bergamo. Gli operatori presenti al banchetto distribuiranno materiale di approfondimento sulla Sindrome Feto Alcolica e sui Disturbi Alcol Correlati (FASD) e opuscoli informativi per illustrare gli effetti negativi dell’alcol e delle droghe per le donne in età fertile e in gravidanza e per i nascituri. Il banchetto sarà replicato il 14 settembre nella Hospital Street dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII (orario 9.00-12.30). Ad entrambi gli eventi, oltre agli operatori delle tre strutture coinvolte, saranno presenti volontari del Consiglio delle Donne del Comune di Bergamo, dell’Associazione Italiana Donne Medico e dell’Associazione Genitori Atena, oltre a ostetriche e studentesse del Corso di Laurea in Ostetricia.

A carattere scientifico sarà invece il Convegno previsto per il 6 ottobre all’Auditorium Lucio Parenzan dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII(Piazza Oms, 1 parcheggio est o sud), con inizio alle ore 8.30 e termine alle ore 16.00. Too Young To Drink: uso di sostanze, donne e gravidanza” è il titolo dell’iniziativa organizzata dall’Unità Dipendenze dell’ASST Papa Giovanni XXIII con il contributo dell’Associazione Genitori Atena e grazie alla sponsorizzazione di CT – Laboratorio Farmaceutico. Il Convegno affronterà diversi aspetti legati all’uso di sostanze psicoattive legali e illegali nelle donne e il rischio legato allo sviluppo del feto e per lo sviluppo neuro cognitivo del nascituro. L’evento, a partecipazione gratuita, è rivolto in special modo agli operatori socio-sanitari, volontari delle associazioni e professionisti che si occupano a vario titolo di dipendenze, medicina di genere, tutela della salute donna e del bambino. E’ obbligatoria la registrazione entro e non oltre il 25 settembre sul portale Formazione dell’ASST Papa Giovanni XXIII.

Marco Riglietta direttore dipendenze da alcool«Dal vecchio modello sanitario centrato sulle cure in ospedale, stiamo approdando a una visione integrata ospedale-territorio – ha spiegato Marco Riglietta (nella foto), direttore dell’Unità complessa Dipendenze dell’ASST Papa Giovanni XXIII – . Con queste iniziative vogliamo coinvolgere tutti i soggetti che a vario titolo hanno relazioni, professionali e non, con donne in gravidanza e più in generale in età fertile. E’ importante sensibilizzare sul rischio complessivo derivante dall’uso di alcol – continua Righetta – ma anche di tabacco, di farmaci psicotropi e di droghe rispetto allo sviluppo cognitivo del nascituro. Affronteremo l’argomento sotto diversi aspetti: partendo dalla neurobiologia per arrivare a strumenti di screening e alle possibili azioni di sensibilizzazione della comunità, all’intervento precoce ed alle specificità e alla sicurezza delle terapie farmacologiche in gravidanza», conclude.

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