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E’ stato istituito dal Consiglio dei Ministri, riunitosi, oggi, a Palazzo Chigi, l’assegno unico e universale, ai sensi della legge 1° aprile 2021, n. 46.

Chi ha diritto al beneficio?

Il decreto introduce un beneficio economico mensile per i figli dei nuclei familiari, secondo la loro condizione economica, in base all’indicatore ISEE. Tale beneficio è riconosciuto a ogni figlio minorenne, a carico di ogni nucleo familiare, a decorre dal settimo mese di gravidanza della gestante. Hanno diritto all’assegno anche i figli maggiorenni a carico della famiglia, fino al compimento dei 21 anni di età, in presenza di una delle seguenti condizioni:

se il figlio maggiorenne, a carico, frequenta un corso di formazione scolastica o professionale, oppure un corso di laurea;

– se svolge un tirocinio oppure un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro;

– se risulta registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;

– se svolge il servizio civile universale.

L’importo dell’assegno

Per circa la metà delle famiglie italiane (fino a 15.000 euro) l’assegno è pari a 175 euro mensili per il primo e secondo figlio e 260 dal terzo in poi.

Le maggiorazioni per minori con disabilità

Sono previste le seguenti maggiorazioni:

– per ciascun figlio minorenne con disabilità (l’assegno è riconosciuto senza limiti di età per ciascun figlio con disabilità);

– per ciascun figlio maggiorenne con disabilità fino al ventunesimo anno di età;

per le madri di età inferiore a 21 anni;

per i nuclei familiari con quattro o più figli.

Modalità di inoltro della domanda per l’assegno

La domanda per il riconoscimento dell’assegno dovrà essere presentata a decorrere dal prossimo 1° gennaio 2022. La presentazione della domanda avviene in modalità telematica all’INPS ovvero presso gli istituti di patronato.

Famiglie che percepiscono il Reddito di cittadinanza

Per le famiglie che usufruiscono del Reddito di cittadinanza, l’assegno unico e universale è corrisposto d’ufficio congiuntamente con il Reddito di cittadinanza e seconda delle modalità di erogazione di quest’ultimo, sottraendo la quota prevista per i figli minori.

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