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L’ospedale Papa Giovanni XXIII primo in Italia a introdurre test a RNA nello screening contro il Papilloma virus (HPV).

Bergamo, 8 novembre 2022 – L’ospedale di Bergamo ha introdotto la ricerca dell’infezione da Papilloma virus (HPV) attraverso test mai utilizzati prima d’ora in Italia, che si basano sull’analisi dell’RNA. Ciò nell’ambito del programma di screening che Regione Lombardia ha avviato per la prevenzione del tumore del collo dell’utero attraverso l’analisi del DNA.

Macchinari utilizzati per l’analisi dell’RNA virale nei tamponi molecolari

La novità riguarderà nel primo anno circa 12.800 donne di 63 e 64 anni di età, residenti in provincia di Bergamo. L’affidabilità del test, in uso negli Stati Uniti e in altri otto Paesi, è stata di recente riconosciuta anche in Italia proprio su iniziativa dell’ospedale Papa Giovanni, che può così ottimizzare l’impiego di due potenti macchinari introdotti durante la lotta al coronavirus e utilizzati per l’analisi dell’RNA virale nei tamponi molecolari.  

Sostegno da parte del DG Welfare di Regione Lombardia

Ottenuta l’autorizzazione dagli organismi nazionali, il Papa Giovanni ha ricevuto a fine luglio il sostegno e la validazione finale da parte della DG Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, per l’utilizzo dei test nel nuovo programma di screening. In circa tre mesi la macchina è stata messa in funzione. I dettagli tecnici sono stati messi a punto da Antonino Barbato della ICT – Information and Communication Technology e da Monica Corsini, dirigente dell’Unità Servizi e Logistica. I tecnici dell’Anatomia Patologica, coordinati da Anna Rita Lincesso, sono pronti a processare i prelievi dall’arrivo in laboratorio fino all’esecuzione del test molecolare per RNA.

La campagna di screening

Le destinatarie di questo primo anno della campagna di screening attraverso l’analisi dell’RNA nei laboratori del Papa Giovanni XXIII sono circa 12.800 donne residenti in tutta la provincia di Bergamo e nate nel 1958 o nel 1959. La campagna di screening prevede in aggiunta l’invito ad effettuare il tradizionale pap test per le donne nate nel 1997, che non risultino coperte dal vaccino contro l’HPV. Tutte le donne coinvolte della provincia stanno ricevendo in queste settimane da ATS Bergamo una lettera con i dettagli dell’appuntamento organizzati dalla azienda socio sanitaria di riferimento.

Le cinque sedi in cui avverrà il prelievo

Per quanto riguarda l’ASST Papa Giovanni XXIII, sono cinque le sedi in cui avverrà il prelievo di cellule del collo uterino, con inizio da lunedì 14 novembre: a Bergamo in ambulatorio all’ospedale Papa Giovanni e nel consultorio di Borgo Palazzo; nei consultori di Villa d’Almé e di Sant’Omobono; a San Giovanni Bianco nell’ambulatorio ospedaliero. Il prelievo viene effettuato da personale ostetrico appositamente addestrato. Patrizia Ghilardi, responsabile del Dipartimento materno-infantile e pediatrico per la Direzione delle Professioni sanitarie e Sociali, ha curato gli aspetti organizzativi e formativi teorico-pratici del personale ostetrico coinvolto. In caso di positività al test la donna riceverà al telefono la convocazione per esami di approfondimento. 

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