Seminario all’Ats Bergamo sul tema: “La violenza di genere nei luoghi di lavoro e gli strumenti di tutela”, promosso dal Comitato Unico di Garanzia (CUG).
Bergamo, 30 novembre 2022 – Stamattina, presso la sede di ATS Bergamo, si è svolto il seminario: “La violenza di genere nei luoghi di lavoro e gli strumenti di tutela”, promosso dal Comitato Unico di Garanzia (CUG) di ATS Bergamo, alla presenza del direttore generale, Massimo Giupponi, e della Consigliera di pari opportunità provinciale, Roberta Ribon.
Le radici culturali della violenza di genere
La violenza sulle donne e le discriminazioni negli ambienti di lavoro sono problemi strutturali, che oltre a ledere il singolo nella sua interezza si ripercuotono all’interno dell’organizzazione. Vi sono radici culturali alla base di tali fenomeni, la rigida interpretazione dei ruoli maschile e femminile conduce a comportamenti con conseguenze a vario livello.
Il Comitato Unico di Garanzia
La Legge 183/2010 prevede la costituzione del Comitato Unico di Garanzia, Organismo che unifica il Comitato per le Pari opportunità e il Comitato Paritetico sul fenomeno del mobbing. La legge 4/2021 ha ratificato la Convenzione n. 190 dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) sull’eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro, riconosciute come abuso o violazione dei diritti umani e minaccia alle pari opportunità. La conseguente tutela riguarda la libertà e la dignità della persona offesa.
Le funzioni del CUG di ATS Bergamo
Il CUG di ATS Bergamo è formato da componenti nominati dall’Amministrazione e dalle Rappresentanze Sindacali, le principali funzioni esercitate sono:
– propositiva, tramite il “Piano triennale di Azioni Positive“, progetti e interventi volti a prevenire e rimuovere situazioni discriminatorie, violenze o mobbing, attraverso la diffusione di conoscenze ed esperienze su pari opportunità e conciliazione vita/lavoro, oltre al proporre azioni per favorire il benessere lavorativo e la salute e la sicurezza dei lavoratori, diffondendo conoscenze sulla Medicina di genere;
– consultiva, formulando pareri sui piani di formazione del Personale, flessibilità lavorativa e criteri di valutazione del personale;
– di verifica dei risultati delle Azioni Positive, delle azioni di promozione del benessere organizzativo e sull’assenza di discriminazioni all’interno dell’Organizzazione.
La formazione
I relatori, durante i lavori, hanno posto l’accento sulla formazione, strumento che favorisce il cambiamento culturale all’interno dell’organizzazione, per prevenire gli eventi, oltre ad evidenziare la presenza di riferimenti cui rivolgersi, per la segnalazione, innescando così il circolo virtuoso del benessere organizzativo.
L’aggressione agli operatori
Un altro tema trattato è stato l’aggressione agli operatori, su cui ATS e le Istituzioni sanitarie si confrontano con l’esterno: la prevenzione e la gestione di tali episodi non possono prescindere da un percorso di consapevolezza dei soggetti coinvolti che sono l’operatore, il cittadino e l’Azienda. La necessità di segnalare, da parte dell’operatore, deve trovare altrettanta consapevolezza da parte dell’utenza sull’impatto degli episodi di aggressione, e la presenza di ascolto ed eventuale tutela da parte dell’organizzazione di appartenenza accresce la fiducia dei collaboratori verso l’Azienda.
La dichiarazione di Massimo Giupponi
“La nostra Agenzia – ha spiegato Massimo Giupponi (in foto), direttore generale di Ats Bergamo – ha la responsabilità di porre l’attenzione su tutti i temi critici rispetto alle possibilità concrete di realizzare positivamente le politiche sulla salute nel territorio. Abbiamo il compito di utilizzare gli strumenti predisposti dal legislatore – ha proseguito – ma le iniziative possono essere diverse a seconda delle specificità dell’Organizzazione. I bisogni del territorio sono a loro volta diversi, a noi il compito di corrisponderli, guardando con attenzione anche ciò che ha difficoltà ad emergere. Rispettiamo appieno ed efficacemente la nostra mission – ha aggiunto Massimo Giupponi – quando riusciamo ad attivare percorsi, con competenza, che facciano rete”.