Il capoluogo orobico in sinergia con altri Comuni della Bergamasca, limitrofi al torrente Morla, sigla un protocollo d’intesa per prevenire situazioni di eventuale dissesto idrogeologico.
Bergamo, 2 dicembre 2022 – È stato siglato oggi, a Palazzo Frizzoni, il protocollo d’intesa che avvia l’iter per la sottoscrizione del “Contratto di Fiume”, la programmazione di tutela e gestione di tutti i territori attraversati dal torrente Morla. I Comuni di Azzano San Paolo, Bergamo, Comun Nuovo, Levate, Orio al Serio, Ponteranica, Sorisole, Spirano, Stezzano, Zanica, Regione Lombardia, ERSAF, la Provincia di Bergamo, ATO, UniAcque, il Consorzio di bonifica della Media Pianura Bergamasca, Legambiente Lombardia, Parco regionale dei Colli di Bergamo, hanno sottoscritto un documento per avviare il percorso di un accordo comune e di azioni integrate per prevenire situazione di dissesto idrogeologico legate al torrente Morla. Anche Arpa Lombardia e il PLIS del Rio Morla e delle rogge aderiranno, prossimamente, al Protocollo d’Intesa.
Il progetto
Il progetto – del valore complessivo di 8,5 milioni di euro, di cui 6,8 del Comune di Bergamo, 1,3 dal Parco dei Colli, 350 mila euro da ERSAF e Legambiente – riguarda i succitati 9 Comuni dell’hinterland di Bergamo e intende, inoltre, sperimentare la realizzazione una comunità energetiche autosufficienti, oltre a una rete per il monitoraggio, ad alta tecnologia meteo-climatico sulla città di Bergamo e del Parco dei Colli.
Le zone ad alto pericolo di franosita’
A Bergamo sono 345.8 i chilometri quadrati “a rischio frana molto elevato o elevato” (il 12,6% del suolo provinciale). Le persone conteggiate in queste aree sono 9.813, poco più di 4.200 famiglie. Ma le zone da “bollino rosso” comprendono anche 4.383 edifici, 851 imprese, 92 beni culturali. Sono invece 117.2 i chilometri quadrati ad “elevata pericolosità idraulica” (il 4,3% del totale), ma il numero delle persone interessate dai potenziali rischi è molto più alto: 27.520, oltre 11.200 famiglie. Anche in questo caso sono da includere 5.324 edifici, 2.694 imprese e 138 beni culturali.
I corsi d’acqua che necessitano di uno strumento legale
I fiumi e torrenti che necessitano maggiormente di uno strumento come il “Contratto di Fiume” sono quelli che soffrono delle criticità tipiche dei corsi d’acqua in territori a elevata urbanizzazione. Essi sono caratterizzati da trasformazioni del paesaggio e fenomeni di degrado diffuso, in questa categoria rientra il torrente Morla.
Analisi conoscitiva del bacino fluviale
Dopo la sottoscrizione del Protocollo, tutti gli enti coinvolti andranno a realizzare un’analisi conoscitiva del bacino fluviale e del territorio che attraversa, un documento strategico e un programma d’azione, tutti strumenti propedeutici alla sottoscrizione del Contratto di Fiume conclusivo.