Le pietanze a base di carciofi sono gustose, naturali e disintossicanti per il fegato.
Ingredienti per circa 5 persone
n. 5 carciofi misura grande
g. 40 di pangrattato
g. 15 di parmigiano grattugiato
1 ciuffo di prezzemolo
1 spicchio d’aglio
olio extravergine d’oliva q.b.
sale q.b.
1 pizzico di pepe nero
1 goccio di aceto bianco
Procedimento per la preparazione
1. Eliminare le foglie esterne, più secche, dei carciofi, tagliare le punte pungenti e la parte alla base in modo da stare in modo orizzontale.
2, con la punta dei pollici, partendo dal centro, allargare i carciofi e dopo immergerli nell’acqua, quindi sbatterli con la punta all’ingiù su un panno pulito e lasciarli asciugare.
3. intento in un contenitore di vetro preparare il condimento inserendo il pangrattato, il parmigiano, un trito di aglio e prezzemolo, un pizzico di sale e di pepe e un cucchiaio di olio.
4. Mescolare il tutto e procedere al riempimento dei carciofi iniziando dalle foglie esterne per finire nella parte interna di essi.
5. In una pentola media aggiungere mezzo bicchiere d’acqua, un cucchiaio di olio, un goccio di aceto bianco e un pizzico di sale e mettere sul fuoco a fiamma bassa. Sistemare i carciofi in modo che possano entrarvi tutti e aggiungere in cima a ognuno di essi un altro goccio d’olio.
6. Coprire la pentola con un foglio di carta “Scottex”, chiudere col coperchio e lasciare cuocere, a fuoco lento, per circa 50-60 minuti (in questo modo cuociono tipo bagnomaria). Di tanto in tanto, aggiungere un pochino d’acqua per non far asciugare il fondo della pentola. Accertarsi, inoltre, che i carciofi non si attacchino al fondo stesso, sollevandoli con un cucchiaio.
7. Quando ben cotti, lo si può constatare staccando una foglia ed assaggiarla (deve essere bel cotta e morbida), spegnere la fiamma, trasferire i carciofi in un piatto da portata e servirli ancora caldi.
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Nota: ricordo che quando ero bambino, a casa mia, i carciofi si preparavano così, ma allora non esisteva la carta asciuga tutto tipo Scottex per coprire la pentola, quindi si usava la carta grossa gialla che il bottegaio avvolgeva gli spaghetti che toglieva dal cassone, perché si potevano vendere sfusi.