Si chiama “GiCoBe”, il nuovo parco-giardino esperienziale per i bambini dell’ospedale Papa Giovanni XXIII.
Bergamo, martedì 9 maggio 2023 – Il cantiere per il nuovo parco-giardino è stato avviato lo scorso mese di aprile e la conclusione dei lavori è prevista per il prossimo mese di giugno. L’area green esperienziale, unica nel suo genere tra i parchi e giardini esterni degli ospedali italiani, potrà contribuire a rendere meno stressante, per i bambini, l’attesa di un esame clinico e le giornate di ricovero.
Il progetto
Il progetto GiCoBe è stato ideato e sostenuto dall’associazione Amici della Pediatria, mentre il via libera alla realizzazione della nuova area green è stato approvato, nei mesi scorsi, dalla Direzione Generale dell’ospedale. Il parco-giardino sorgerà in prossimità della Torre 2 che ospita i bambini ricoverati nei reparti pediatrici. L’accesso sarà aperto non solo a chi è in degenza, ma a tutti i bambini che frequentano l’ospedale di Bergamo, anche solo per un prelievo, una visita, un esame o un saluto a un parente ricoverato. Il giardino pediatrico è ispirato ai principi pedagogici dell’Outdoor Education. Tale progetto è stato illustrato da Milena Lazzaroni, in occasione dell’avvio del cantiere. Erano presenti Monica Anna Fumagalli, Direttore amministrativo; Lorenzo D’Antiga, Direttore del Dipartimento percorsi pediatrici integrati e Direttore della Pediatria; Patrizia Ghilardi, Dirigente responsabile per la DAPPS del Dipartimento Materno-infantile e Pediatrico; Massimiliano Fagiani dell’Ufficio tecnico dell’ospedale, struttura che ha seguito il progetto e coordinato le attività insieme all’associazione, oltre a Carlo Roncoroni, Direttore tecnico di cantiere della ditta incaricata dei lavori.
I sostenitori del progetto
Il progetto è sostenuto da Sangalli SpA, Valtellina SpA, Fondazione Chapron Charity, AV Carpenteria, Nordzinc, Commerciale Siderurgica Bresciana, Veolia, Ferrobriantea, con il supporto di Gruppo Dimensione Comunità Srl, Ardenghi Fabio & c. s.n.c., i genitori di Martina ed i sostenitori delle iniziative BiscUovo e “La Spesa che fa Bene” di Iperal Supermercati.
Le dichiarazioni
“L’idea di realizzare un’area esterna attrezzata – spiega Milena Lazzaroni (in foto), presidente di Amici della Pediatria – è venuta dal nostro quotidiano confronto con i bambini ricoverati, con le loro famiglie e gli operatori sanitari. Con il GiCoBe potremo regalare belle emozioni che permetteranno di alleggerire le giornate trascorse in ospedale, anche attraverso attività di gioco all’esterno durante l’ospedalizzazione. Le proposte pedagogiche, pensate per ogni fascia d’età – prosegue Lazzaroni – potranno avvalersi di pannelli sensoriali. Vere e proprie ‘isole-pedagogiche’ agevoleranno le attività ludiche all’aria aperta, che intendiamo realizzare grazie ai nostri volontari e a personale specializzato a livello ludico-musicale e pedagogico-educativo.”
“Veder partire i lavori del parco GiCoBe. ai piedi della Torre della Pediatria – afferma Lorenzo D’Antiga (in foto), Direttore della Clinica Pediatrica – mi ha dato una grande gioia. Ringrazio di cuore l’Associazione Amici della Pediatria per aver pensato di regalare al Papa Giovanni un luogo dove i bambini possano trovare serenità all’aria aperta, in cui educarsi alla bellezza e alle relazioni con gli altri, cose di cui oggi abbiamo tanto bisogno.”
“Dal mondo dell’associazionismo, ancora una volta, arriva un’iniziativa che riesce a stupirci – dichiara Maria Beatrice Stasi (in foto), Direttore Generale della ASST Papa Giovanni XXIII – . Questa area verde offrirà un valore aggiunto alla dimensione clinica dell’Ospedale di Bergamo che abbiamo voluto rafforzare nel nostro recente piano strategico – continua – e che ci piace definire ‘un ospedale del bambino dentro all’ospedale di tutti’. Il Papa Giovanni XXIII, come ogni grande istituzione, ha una mente, un corpo ed un’anima. Ed è proprio questo spirito a beneficiare dell’opera quotidiana di associazioni come Amici della Pediatria. I volontari sostengono anzitutto i nostri pazienti più piccoli e le loro famiglie, ma di riflesso sono un saldo riferimento anche per i nostri medici, infermieri ed operatori,” conclude Maria Beatrice Stasi.