Parte il progetto della Neuropsichiatria infantile che vede il “Papa Giovanni XXIII” insieme a Nepios e Avis Bergamo, prendersi cura dei bambini nei “Primi 1000 giorni” della loro vita.
Bergamo, giovedì 18 maggio 2023 – Prenderà il via, questa estate, il nuovo progetto della Neuropsichiatria infantile dell’ASST Papa Giovanni XXIII divenuto realtà, grazie al sostegno di Nepios e Avis Bergamo. Al centro dell’intervento degli specialisti del “Papa Giovanni”, questa volta, ci sono i bambini più piccoli, nei loro primi 1000 giorni vita, considerati sempre più centrali per la crescita, la salute e il corretto sviluppo fisico e mentale.
Il disagio nel periodo infantile
La Neuropsichiatria infantile del Papa Giovanni si impegna a prendere in carico i bambini piccoli che presentano sintomi di disagio che potrebbero mettere a rischio la loro crescita e il loro sviluppo neuropsichico, a partire da campanelli di allarme come i pianti frequenti per ogni situazione nuova o per la più piccola frustrazione, ritardi nello sviluppo del linguaggio e il non voler giocare con altri bambini. Le competenze dei neuropsicologi rafforzeranno, quindi, il servizio attivo, presente da da due anni all’ospedale di Bergamo, che vede la Psicologia collaborare con nidi, servizi sociali e pediatri di città e provincia.
Queste le dichiarazioni dei protagonisti del progetto
“Vogliamo approfondire ed occuparci dei bambini a rischio di problematiche di sviluppo – ha spiegato Patrizia Stoppa (in foto), direttore della Neuropsichiatria infantile del Papa Giovanni – anche attraverso la dimensione ‘ecologica’ dell’intervento a domicilio, che ha anche il vantaggio di poterci restituire i riferimenti sull’ambiente in cui il bambino vive ed agire nel contesto il cambiamento. Ci occupiamo già di valutare bambini piccoli che ci vengono inviati dai pediatri e dagli asili – ha proseguito Stoppa – ma vogliamo aumentare l’integrazione tra i diversi interventi e l’intercettazione tempestiva dei rischi per lo sviluppo perché la nostra esperienza ci insegna che l’intervento specialistico è molto significativo, soprattutto se attuato nei primi mesi di vita del bambino.”
“Grazie al sostegno di Nepios e di Avis vogliamo intervenire su tutto il nucleo familiare – ha spiegato Simonetta Cesa (in foto), direttore Socio Sanitario del Papa Giovanni XXIII – con particolare attenzione agli elementi traumatici che possono venire anche dai vissuti dei genitori, che a loro volta possono essere stati vittime di privazioni. Intervenire precocemente – ha continuato Cesa – aiuta lo sviluppo ed evita problemi in futuro.”
“Il supporto di Nepios – ha commentato Tullia Vecchi (in foto), presidente dell’Associazione Nepios ONLUS – si articolerà su due anni per un totale di 54 mila Euro di investimento a favore dell’ASST Papa Giovanni XXIII. L’obiettivo è avere più risorse nella prima infanzia per permettere di trasformare in senso terapeutico gli interventi di consultazione, sempre più richiesti – ha aggiunto Vecchi – per gravi disturbi della relazione e dello sviluppo neuropsichico del bambino e modificare la relazione tra bambino e la sua famiglia.”
“Avis Comunale Bergamo coglie con entusiasmo l’occasione offerta da questo importante progetto di prevenzione della salute pubblica – ha affermato Paolo Comana (in foto), presidente di Avis Comunale Bergamo – perché suscettibile di migliorare il radicamento nell’opinione pubblica della responsabilità civile individuale nella società futura e così atto sostanziale di attuazione del proprio mandato di ‘operatore della salute‘ ,” ha concluso Paolo Comana.