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Il Demanio e la Prefettura concedono al Comune l’utilizzo di tutto il piano terra del Palazzo della Libertà, mentre Palazzo Frizzoni si impegna a restaurare alcuni spazi del chiostro dell’ex Maddalena, costo 400 mila euro, che ospiteranno l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna. «Si tratta di un accordo molto importante per la nostra città – ha commentato il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori»

Bergamo, 14 novembre 2017

Importante accordo siglato stamani tra Comune, Agenzia del Demanio e Ministero della Giustizia tramite il quale Palazzo Frizzoni è stato autorizzato a utilizzare, per un periodo di 30 anni, il piano terra del Palazzo della Libertà. Quest’ultimo, di proprietà del Demanio, fino ad oggi ha ospitato gli uffici dell‘Auditorium Associazione Lab80 e quello immigrazione della Questura.

Siamo molto soddisfatti per il raggiungimento di questa intesa – ha sottolineato Roberto Reggi, direttore generale dell’Agenzia del Demanio –….da un lato, ci permette di rispondere alle nuove esigenze della sede dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna che ha bisogno di maggiori spazi per il proprio personale, senza dover ricorrere al mercato delle locazioni passive, e, dall’altro lato, ci consente di affidare al Comune un ruolo da protagonista nel progetto della riqualificazione di questo storico edificio nel cuore di Bergamo, per offrire maggiori spazi dedicati alla cultura e all’aggregazione sociale….».

Lo spazio calpestabile dell’edificio in questione è costituito da circa 1500 mq., così ripartiti: 600 Auditorium, 168 Ufficio immigrazione, 352 Ufficio Esecuzione Penale Esterna (Ufficio periferico del Ministero della Giustizia, Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) e, infine, 300 ingresso monumentale.

Il Comune, ottenuto l’utilizzo della suddetta struttura, ha contraccambiato con l’impegno del restauro, che costerà 400 mila euro, di alcuni spazi del chiostro dell’ex Maddalena, che ospiteranno l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Bergamo, afferente al Ministero della Giustizia.

«……ci siamo impegnati molto – ha proseguito il primo cittadino di Bergamo – nonostante fossimo consapevoli dell’intenzione della Prefettura di trasferirvi tutti i suoi uffici, per ricercare una soluzione che consentisse l’inserimento di funzioni culturali nel cuore della città».

«….l’accordo non solo consolida la presenza di una realtà culturale come Lab80 – ha concluso Francesco Valesini, assessore alla riqualificazione urbana – ma aumenterà notevolmente la dotazione di spazi pubblici, che, per la loro dimensione e qualità, potranno essere utilizzati con un mix di funzioni, da cornice per esposizioni temporanee a sala conferenze».

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