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Nasce il “Distretto del cibo Bergamo valli e laghi” per valorizzare i prodotti locali e il territorio.

Bergamo, 26 novembre 2023 – Il “Distretto del cibo Bergamo valli e laghi” rappresenta un volano per lo sviluppo e la valorizzazione del patrimonio enogastronomico, culturale e paesaggistico delle aree rurali interessate e, al tempo stesso, favorisce la redditività, la sostenibilità e la socialità. 

Il “Distretto del cibo Bergamo valli e laghi”

Con tali obiettivi è stato costituito, ieri mattina, presso il Comune di Bergamo, il “Distretto del cibo Bergamo valli e laghi”, società cooperativa voluta da 25 soggetti, tra cooperative, consorzi e aziende agricole, che ha già prospettive di un ulteriore consolidamento visto che, attualmente, sono 130 le pre adesioni di altre realtà che vogliono partecipare. Capofila del progetto è il Comune di Bergamo.

Il Consiglio di Amministrazione

Contestualmente alla costituzione del “Distretto del cibo Bergamo valli e laghi”  è stato anche nominato il CDA che risulta essere così composto: Francesco Maroni della Latteria Sociale di Branzi (Presidente); Angelo Pecis dell’azienda agricola Pecis Angelo (Vicepresidente); Ferdinando Quarteroni dell’agriturismo Ferdy; Giuseppe Bordogna della Latteria Sociale di Valtorta; Lucia Morali dell’agriturismo Casa Eden, Massimo Lameri della Cooperativa Sociale Aretè; Flaminio Locatelli della Cooperativa S. Antonio in Valtaleggio; Marco Facchinetti dell’azienda agricola San Mauro; Emanuele Medolago Albani dell’azienda vitivinicola Medolago Albani Emanuele; Ezio Chiesa dell’azienda Ca’ del Botto.

I Comuni interessati

Il “Distretto del cibo Bergamo valli e laghi” interessa 196 i comuni della provincia ( tutto l’arco che va da Pontida fino a Sarnico a nord dell’autostrada) e rappresenta  le diverse filiere – dal latte ai formaggi, dalle carni ai salumi, dalla frutta al miele, dal vino ai cereali fino all’agribirra – tutti prodotti caratterizzati da qualità e identità.

Le dichiarazioni

La costituzione ufficiale del ‘Distretto del cibo valli e laghi’ – commenta Giorgio Gori (in foto), Sindaco di Bergamo – è il punto di arrivo di un percorso lungo e impegnativo – transitato attraverso il G7 dell’agricoltura, il festival ‘Agricultura e diritto al cibo’, il riconoscimento di Bergamo come Città creativa Unesco per la gastronomia – e nel contempo il punto di partenza per ulteriori pratiche di valorizzazione del patrimonio agroalimentare ed enogastronomico del nostro territorio. Bergamo, in questi ultimi anni – prosegue Gori – ha scoperto di poter offrire molto sotto questo aspetto, grazie alla ricchezza straordinaria della propria filiera lattiero-casearia, alle produzioni di vino (le più note quelle del Valcalepio e del Moscato di Scanzo) e tanti altri prodotti agroalimentari di qualità. Il Comune di Bergamo ha voluto porsi alla testa di questo processo di valorizzazione, costruendo una propria Food Policy e nel frattempo realizzando un’alleanza virtuosa con la provincia e i territori interni, di cui si è fatto carico come ente promotore e regista insieme ad altri importanti soggetti del territorio (da Regione Lombardia a Slow Food, da Coldiretti all’associazione Cheese Valleys). La costituzione del nuovo Distretto del Cibo – aggiunge il Sindaco – rafforza questa alleanza – prioritariamente finalizzata a sostenere le produzioni agroalimentari dei territori collinari e montani, dove fare agricoltura è di gran lunga più difficile – e consentirà di realizzare politiche e azioni di concreta efficacia a favore delle aziende e dei territori coinvolti.”

Abbiamo colto fin da subito l’importanza di partecipare a questa iniziativa  – sottolinea Carlo Loffreda (in foto), direttore di Coldiretti Bergamo –  perché per la vitalità del nostro territorio riteniamo strategica l’idea di porre l’agricoltura e un patrimonio di prodotti enogastronomici, fondato su anni di storia e di cultura, al centro di  politiche che creano sviluppo e coesione, anche nelle aree interne dove l’economia è più difficile. Questo Distretto – continua Lofftreda – è frutto di un lavoro di collaborazione, a dimostrazione del fatto che se facciamo sistema si possono raggiungere risultati significativi.”

La fondazione di un nuovo Distretto del Cibo – afferma Giovanni Malanchini (in foto), consigliere regionale –  é una notizia importante per l’agricoltura bergamasca. Frutto di un lavoro condiviso e di un gioco di squadra a livello territoriale, il distretto sarà uno strumento fondamentale per realizzare politiche territoriali finalizzate a promuovere la qualità e la salubrità dei nostri prodotti e per sostenere il miglioramento dei processi produttivi che possano renderla sempre più sostenibile. Solo due giorni fa – prosegue Malanchini – ho presentato in Commissione Agricoltura un progetto di legge dedicato ai distretti del cibo. Contiamo di avere a breve una nuova legge regionale che sostenga l’azione indispensabile di questi sistemi produttivi.”

E’ un onore e una grande responsabilità condurre il territorio in un progetto distrettuale così importante – dichiara Francesco Maroni (in foto), presidente del distretto Francesco Maroni – il cui obiettivo è di unire e sincronizzare le istanze delle aziende di diversa estrazione in un percorso di co-progettazione pubblico privato di alto livello.”

Ha espresso soddisfazione anche l’avv. Raoul Tiraboschi (in foto) di Slow Food che ha seguito fin dai primi passi la creazione del Distretto: “Con la costituzione del distretto del cibo si chiude un percorso di 9 anni intensi: dal tavolo agricoltura, alla firma del Milan Food Policy Pact, al bando Food Trails, l’approvazione del manifesto delle politiche locali del cibo di Bergamo con 22 azioni operative fino alla costituzione del distretto del cibo. Un percorso che si è potuto realizzare grazie alla regia del Comune di Bergamo, al sostegno della Fondazione Cariplo e di molte istituzioni e enti locali, associazioni e di portatori di interessi. Con la costituzione del Distretto – continua l’avvocato – è possibile ripartire da subito con progettualità che coinvolgano l’area vasta della città, le valli fino ai laghi sui temi cardine del manifesto del distretto: valorizzazione delle filiere corte a basso impatto ambientale, rapporto città/ aree interne, educazione alimentare, turismo enogastronomico, innovazione e sostegno ai produttori,” conclude Raoul Tiraboschi.

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