Grave incidente a Colico: un’auto, forse in fase di manovra di retromarcia, si è ribaltata precipitando per una decina di metri d’altezza e finendo nel lago di Como. Bilancio, una donna morta e due feriti gravi.
Colico (LC), 3 gennaio 2024 – La tragedia è avvenuta nei pressi dell’abbazia di Piona, intorno alle 16 di ieri. Dei tre occupanti del mezzo, una donna, Manuela Spargi di 56 anni, il marito di 60 anni e un parente 79enne, solo la donna ha perso la vita, gli altri due sono stati trasportati dal 118 in ospedale a Varese, in codice rosso, e ricoverati in Rianimazione con prognosi riservata.
Il primo soccorso è stato messo in atto da un vigile del fuoco, Ivano Ghidoni di 45 anni (in foto), fuori servizio e residente a Milano, che si trovava sul posto in visita alla suddetta abbazia con la sua compagna, anestesista e rianimatrice. Ghidoni si è subito tuffato nelle acque gelide del lago estraendo dall’abitacolo, uno dopo l’altro, i tre occupanti, mentre la compagna ha praticato loro un primo intervento rianimatorio. Per la donna di 56 anni, però, non c’è stato nulla da fare in quanto era già deceduta, forse a causa dell’impatto subìto durante la caduta dell’auto.
L’ipotesi fatta dagli inquirenti, coordinati dalla procura di Lecco, verte su un probabile errore commesso da chi era al volante dell’auto mentre eseguiva la retromarcia. Ma e’ in corso la perizia delle forze dell’ordine per stabilire la giusta dinamica dell’incidente.
Sul posto i vigili del fuoco dei comandi di Lecco, Como, Sondrio, Milano e Bergamo, i quali sono riusciti, attraverso la gru di questi ultimi, a imbracare l’auto e tirarla fuori dalle acque del lago.
“Ho sentito un gran rumore – ha raccontato Ivano Ghidoni – simile a quello provocato da una frana e poi un tonfo. Siamo andati a vedere e abbiamo visto un minisuv immerso nell’acqua con le ruote rivolte in su. Ho allertato subito il 112 avvisandolo del mio intervento. Mi sono tuffato e ho aperto una portiera – ha continuato – riuscendo a estrarre una persona e adagiarla sul pianale, mentre la mia compagna iniziava a eseguire il massaggio cardiaco. Sono riuscito, poi, a tirare fuori anche gli altri due occupanti del mezzo e la mia compagna è riuscita a effettuare la manovra rianimatoria anche su questi. Nel frattempo è giunto il 118 che ha effettuato il soccorso avanzato e poi trasferito i feriti in ospedale a Varese. La gente mi dà dell’eroe, ma io credo di aver fatto solo il mio dovere. Qualsiasi collega si fosse trovato al posto mio – ha concluso Ivano Ghidoni – sono convinto che avrebbe agito come me.