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La Cassazione boccia la richiesta dei legali di Bossetti sulle  analisi dei reperti del caso Yara Gambirasio.

Bergamo, 16 febbraio 2024 – La Cassazione ha giudicato inammissibile l’istanza presentata dai legali di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, con la quale avevano chiesto di poter procedere alle analisi sui reperti dell’indagine, attraverso cui, dieci anni or sono, venne celebrato il processo che condannò  il muratore di Mapello all’ergastolo per l’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio.

La tredicenne di Brembate Sopra scomparve nel novembre del 2010, mentre stava andando in palestra a Brembate di sopra, e fu trovata morta il 26 febbraio del 2011.

Questo il parere dell’avvocato di Bossetti, Claudio Salvagni (in foto), sul giudizio della Suprema Corte: “Al netto della lettura delle motivazioni per esprimere un giudizio ponderato, la prima impressione è che quanto accaduto sia incredibile al punto di farmi dubitare che la giustizia esista. Su Massimo possono esserci ancora colpevolisti e innocentisti magari al 50 e 50, ma al 100% si può affermare che in quei reperti c’è qualcosa che noi non possiamo accertare, c’è la risposta che Massimo è innocente. Quei reperti sono sempre stati intoccabili e il perché è ormai evidente.”

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