L’Ente di via Tasso, sentito le associazioni di categoria in rappresentanza del comparto estrattivo minerario, propone di introdurre sul mercato nuovi prodotti, mediante il recupero di cave con cessata attività per l’estrazione di pietre ornamentali, di cui è ricca la bergamasca
Bergamo 7 dicembre 2017
La provincia di Bergamo ha deciso di avanzare una proposta di revisione per uno dei più importanti settori produttivi della bergamasca: le pietre ornamentali.
Tale proposta rimarrà pubblicata all’albo per sessanta giorni previsti per legge per raccogliere eventuali osservazioni da parte di soggetti pubblici e privati prima dell’approvazione in consiglio provinciale e, in via definita, da Regione Lombardia.
La proposta in questione è stata avviata dalla Provincia con il decreto del presidente n. 53 lo scorso mese di aprile, dopo aver recepito una specifica esigenza di tale comparto produttivo, con i seguenti obiettivi: l’opportunità di introdurre sul mercato nuovi prodotti, anche mediante valorizzazione e recupero di cave con cessata attività; la necessità di correggere alcuni errori formali e incongruenze del piano; l’allargamento delle previsioni degli ambiti estrattivi fino a comprendere alcune aree tecniche funzionali alla migliore gestione delle attività da parte degli operatori.
E’ compito degli uffici provinciali affrontare e cercare di risolvere le problematiche evidenziate dalle associazioni di categoria in rappresentanza del comparto, nel rispetto del territorio bergamasco e delle procedure di legge in materia, per operare sul territorio, ovvero la “montagna”, e su un comparto, le “pietre ornamentali”, che rappresentano una parte peculiare del settore estrattivo della bergamasca.
Sono state eseguite approfondite analisi relative alla necessità sia di estrazione che operative delle locali cave, limitando le richieste alle realtà che necessitano effettivamente di intervento.
«L’attività estrattiva – spiega il presidente Matteo Rossi – ha dato storicamente e può dare ancora un contributo all’economia delle valli. Queste risorse offrono una notevole gamma di prodotti che spazia dal granito ai marmi arabescati, dalla pietra da decoro al marmo nero, dal ceppo alle beole, quasi sempre disponibili solo su questa porzione di montagna lombarda e in nessun’altra parte d’Italia, prodotti di pregio che vengono esportati in tutte le parti del mondo. Nonostante la delicata fase di transizione – prosegue Rossi – che vive da qualche anno il settore edile, il comparto estrattivo ha dato segnali di buona tenuta e potrà, con un adeguato progetto di sviluppo commerciale legato anche a buone disponibilità di prodotto, garantire un adeguato ritorno economico e occupazionale al territorio. Mi domando infine se anche in Lombardia, così come in altre regioni, sia possibile immaginare una modifica legislativa che imponga che almeno parte della lavorazione venga fatta sul territorio. E’ una riflessione che lascio aperta – conclude il presidente – per la prossima legislatura regionale».