Al via il progetto di formazione portato avanti da ATS, Papa Giovanni XXIII e LILT Onlus di Bergamo, dedicato agli studenti universitari sulle tecniche di prevenzione delle malattie croniche con la promozione di corretti stili di vita, a partire dal tabagismo
Bergamo, 14 dicembre 2017
Ats Bergamo, ASST Papa Giovanni XXIII e LILT Onlus Bergamo uniscono le loro forze per formare gli studenti iscritti ai corsi di laurea delle professioni sanitarie (fisioterapia, infermieristica, ostetricia, tecniche di radiologia medica dirette rispettivamente da Antonella Martinelli, Nadia Colombo, Edda Pellegrini e Stefano Chiodini) dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, sede di Bergamo, sul Counselling Motivazionale Breve, tecnica di promozione dei corretti stili di vita nei confronti dei pazienti che presentano fattori di rischio comportamentali per le malattie cronico-degenerative.
Con la stipula della convenzione, i tre soggetti si impegnano a collaborare per formare il futuro personale sanitario all’uso del Counselling Motivazionale Breve, con l’obiettivo di indirizzare sempre più pazienti al miglioramento dei propri stili di vita, a partire dal tabagismo e arrivando progressivamente ad avviare interventi sull’attività fisica. Obiettivo: incidere sul controllo delle malattie croniche e delle problematiche a esse correlate. Patologie, queste ultime, che solo nella provincia di Bergamo riguardano il 29% della popolazione e che nella maggior parte dei casi derivano da comportamenti modificabili.
Da un campione rappresentativo della popolazione bergamasca (studio Passi 2015), infatti, è emerso che solo nel 48% delle persone in eccesso ponderale il medico ha consigliato un dimagrimento; solo al 26% è stato suggerito di praticare attività fisica regolarmente; solo al 51% dei fumatori è stato consigliato di smettere. Il Counselling Motivazionale Breve, invece, è una tecnica che potrebbe essere molto efficace per indirizzare i pazienti all’adozione di stili di vita più sani.
«Il programma che abbiamo definito – spiega Roberto Moretti, responsabile del progetto e del Servizio Promozione della Salute Ats Bergamo – vedrà un avvicinamento progressivo al tema del Counselling con la supervisione degli esperti di Ats, ASST Papa Giovanni XXIII e LILT Onlus Bergamo. All’inizio del progetto si prevede la somministrazione agli studenti di tutti i corsi di laurea coinvolti un questionario anonimo di rilevazione[1]degli stili di vita e i dati rilevati saranno restituiti alle singole classi in forma aggregata. Da quel momento – prosegue Moretti – partirà la fase di formazione specifica al Counselling a cui seguirà la valutazione collegiale del lavoro svolto da parte delle realtà coinvolte con l’obiettivo di poter rendere molto più efficace tale attività, affinché i pazienti possano trovare un beneficio concreto nella modifica dei comportamenti considerati a rischio».
«L’adozione di stili di vita corretti – dichiara Giorgio Barbaglio, direttore sanitario di Ats Bergamo – è strategica per assicurare una vita più lunga e più salutare per le nostre comunità. Le malattie croniche, infatti, sono ritenute un problema prioritario – aggiunge Barbagallo – su cui intervenire correggendo i fattori di rischio comportamentali e promuovendo un invecchiamento attivo, con l’aiuto del personale sanitario. Per questo, abbiamo scelto di mettere in comune le nostre esperienze e competenze affinché il Counselling possa essere sempre più diffuso ed efficace».
«Come ASST Papa Giovanni XXIII – afferma Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’ASST Papa Giovanni XXIII – siamo impegnati non solo nella cura, ma anche nella prevenzione e nella riduzione del rischio di numerose malattie croniche derivanti da stili di vita scorretti. Per questo crediamo nella valenza del Counselling Motivazionale Breve: uno strumento che, sono certo, sarà utile ai 550 nostri studenti coinvolti, per se stessi e per gli altri. Penso per esempio alle ostetriche, che potranno fare uso di questa tecnica rivolgendosi a donne in attesa e alle mamme, oppure al ruolo dei fisioterapisti, che non solo riabilitano ma possono anche prevenire. Sono fiducioso nelle potenzialità – continua Pezzoli – che potranno mettere in campo gli infermieri, che hanno un rapporto molto stretto con il paziente. I tecnici di radiologia potranno adattare il modello a situazioni più brevi e informali– conclude il direttore – quali le visite di radiodiagnostica, che consentono di “vedere” la sofferenza dei polmoni dei fumatori».
«Questa iniziativa – commenta Lucia De Ponti, Segretario LILT Onlus Bergamo – si inserisce nelle numerose attività svolte da LILT Onlus per contrastare la preoccupante diffusione del tabagismo, soprattutto nelle giovani generazioni».