Al via l’Hotspot Infettivologico sperimentale, per sindromi respiratorie, alla casa di comunità dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Borgo Palazzo.
Bergamo, 16 dicembre 2924 – Entra in funzione all’ASST Papa Giovanni XXIII di Borgo Palazzo, il nuovo servizio sperimentale per la gestione delle sindromi respiratorie nei mesi invernali, fino alla fine di febbraio, dedicato ai pazienti dai 6 anni in su con sindromi respiratorie lievi e di grado non urgente.
L’obiettivo del nuovo servizio
Il servizio è attivo tutte le sere, dalle ore 20.00 alle 24.00, e ha l’obiettivo di offrire un supporto immediato ai pazienti negli orari di assenza del proprio medico curante, riducendo l’afflusso nei pronto soccorso per casi non urgenti.
Modalità di accesso all’Hotspot
L’Hotspot Infettivologico dell’ASST Papa Giovanni XXIII non è ad accesso diretto: i pazienti devono chiamare il numero 116117 (numero NEA della Continuità Assistenziale), gestito da AREU, che li metterà in contatto con un medico di continuità assistenziale per una consulenza telefonica che permetterà di valutare la necessità di indirizzarli all’Hotspot.
In caso affermativo, dopo la visita da parte del medico di Hotspot, il paziente potrà essere reinviato al domicilio (con un referto ed eventuali prescrizioni di accertamenti o farmaci, o prescrizione di radiografia al torace) o, nei casi più gravi, inviato al Pronto Soccorso.
La dichiarazione
“L’attivazione di questo progetto sperimentale – spiega Simonetta Cesa (in foto), Direttrice Socio Sanitaria dell’ASST Papa Giovanni XXIII – mira a rafforzare gli interventi di cura nel periodo invernale, particolarmente critico per la diffusione delle malattie respiratorie. Nel nostro Hotspot lavorano 10 medici di medicina generale, e infermieri appositamente formati – prosegue – rispetto al coinvolgimento generale in tutta la Regione di oltre 500 medici di medicina generale e circa 270 medici di continuità assistenziale. Con l’apertura di questo nuovo servizio, che rappresenta una preziosa opportunità per offrire cure tempestive e mirate – aggiunge – ci impegniamo ad alleggerire il carico sui pronto soccorso e a garantire un’assistenza adeguata e qualificata anche fuori dagli orari di servizio dei medici di medicina generale,” conclude Simonetta Cesa.