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Il fumo di sigaretta rappresenta il più consistente e riconosciuto fattore di rischio del tumore al polmone

In Italia causa il 20% dei decessi sul totale di tutti i decessi tumorali

Nella bergamasca si registrano in media ogni anno 434 decessi tra gli uomini e 181 tra le donne

BERGAMO, 8 marzo 2018 – Saranno presentati sabato 10 marzo i dati aggiornati sui tumori polmonari nella bergamasca, elaborati dal Servizio epidemiologico di ATS Bergamo. I dati saranno resi noti e analizzati nel corso dell’appuntamento annuale del DIPO – Dipartimento Interaziendale Provinciale Oncologico.

La rete, coordinata dall’ASST Papa Giovanni XXIII, riunisce da anni gli specialisti delle Unità di Oncologia di tutte le strutture sanitarie della provincia di Bergamo, per consentire ai pazienti di accedere ai trattamenti più aggiornati e innovativi.

Il tumore del polmone è uno dei più frequenti nei paesi industrializzati, e rappresenta in Italia la principale causa di morte tumorale con il 20% dei decessi sul totale di tutti i decessi tumorali. Infatti è il tumore più frequente per mortalità nel genere maschile (27% sul totale di tutti i decessi tumorali) e il terzo nel genere femminile (11% sul totale di tutti i decessi tumorali). Per quanto riguarda invece l’incidenza in Italia si colloca al terzo posto sia nel genere maschile che in quello femminile.

«In Provincia di Bergamo – spiega Giuseppe Sampietro (nella foto), Servizio Epidemiologico di Ats Bergamo – si registrano mediamente ogni anno 434 decessi tra i maschi e 181 tra le femmine. Anche per la nostra provincia rappresenta la più importante causa di morte tra gli uomini (25% di tutti i decessi tumorali) e si colloca al terzo posto fra le donne (12% di tutti i decessi tumorali). Per quanto riguarda l’incidenza – prosegue Sampietro – si registrano ogni anno 523 nuove diagnosi tra i maschi e 205 tra le femmine, rappresentando così il secondo tumore più diagnosticato tra gli uomini (15% sul totale dei tumori diagnosticati) e il terzo tra le donne (7,5% di tutti i tumori diagnosticati”). Rispetto alle altre realtà del nord Italia – aggiunge Sampietro – il tumore del polmone in provincia di Bergamo presenta una mortalità e un’incidenza sovrapponibile. Il fumo di sigaretta – conclude l’epidemiologo – rappresenta il più consistente e riconosciuto fattore di rischio. Altri fattori di rischio sono: il fumo passivo, esposizione a radon, asbesto e metalli pesanti, quali cromo, cadmio e arsenico».

Gli studi condotti dall’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTum), di cui fa parte anche il Registro Tumori di Bergamo, evidenziano, sia per la mortalità che per l’incidenza, un andamento temporale in decremento tra i maschi e in costante incremento tra le femmine. Questo dato è da porre in relazione al diverso andamento dell’abitudine al fumo nei due sessi negli ultimi due decenni.

«Gli ultimi dati – aggiunge Roberto Labianca (nella foto), direttore del Cancer Center dell’ASST Papa Giovanni XXIII e del Dipartimento Interaziendale Oncologico della Provincia di Bergamo – confermano una tendenza già in atto da alcuni anni: il tumore al polmone è sempre più un nemico temibile per le donne. Non a caso la nostra Conferenza annuale 2018 si tiene proprio a ridosso della Festa dell’8 marzo. Ancora una volta – prosegue Labianca – fare rete tra strutture del territorio ci permetterà di fare il punto su metodi di diagnosi, studi aggiornati e terapie innovative, mettendo in comune risorse preziose per sempre nuovi progressi nella lotta ai tumori».

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