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La scoperta è stata fatta dal ricercatore lucano Marcello D’Amelio insieme alla sua équipe dell’Università Campus bio-medico di Roma e dalla Fondazione Irccs Santa Lucia

 

Roma, 27 marzo 2018. Solo in Italia l’Alzheimer colpisce più di mezzo milione di persone oltre i 60 anni di età e ben 47 milioni in tutto il mondo. Tale malattia a tutt’oggi incurabile è destinata a crescere entro il 2050, come ha riportato in un ampio documento l’Adi (Alzheimer’s disease international).

A fare sperare di sconfiggere questa patologia cronica è uno scienziato italiano Marcello D’Amelio, che ha scoperto l’area del cervello in cui prenderebbe origine la malattia. Lo scienziato, 42 anni, lucano montemilonese, insieme alla sua équipe dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e della Fondazione Irccs Santa Lucia, nei mesi scorsi ha pubblicato, sulla rivista “Nature Communications”, uno studio secondo cui a essere coinvolta nelle fasi precoci della malattia è la profonda area cerebrale, denominata area tegmentale ventrale, conosciuta per la produzione di dopamina, un neurotrasmettitore coinvolto anche in motivazione e buonumore, indispensabile al metabolismo cerebrale, e carente nel morbo di Parkinson.

Gli studi di D’Amelio proseguono per capire i meccanismi molecolari della patologia, in quanto finora le ricerche in merito all’Alzheimer si sono concentrate sulla proteina beta amiloide; ma bisogna ancora scoprire i meccanismi che portano alla morte i neuroni.

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