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Le maggiori cause di inquinamento da polveri sottili (PM10) sono dovute al traffico veicolare 50% (al primo posto vengono additati i veicoli Diesel 43%, mentre quelli a benzina incidono per il 3%.); poi ci son quelle non industriali 29%, stufe a legna 14%, industriali 3%, uso solventi 5%

Bergamo, 28 marzo 2018. Si chiude la stagione termica 2017/18 e il Comune di Bergamo, con l’assessore all’ambiente Leyla Ciagà, e Arpa – Agenzia Regionale Per La Protezione Dell’ambiente presentano i risultati della campagna di monitoraggio dell’aria della stagione invernale appena conclusa.

Un’importante novità: dalla caratterizzazione chimica delle polveri presenti in atmosfera e intercettate dalla centralina, potremo dire quali sono le principali fonti di inquinamento dell’aria che respiriamo.

La qualità dell’aria che si respira è molto importante perchè riflette sulla qualità della vita dei cittadini: più alta è la presenza di sostanze inquinanti nell’atmosfera maggiori sono I rischi sulla salute della collettività.

La campagna sul monitoraggio dell’aria a Bergamo è stata eseguida da Arpa Lombardia nel modo seguente: quella estiva dal 5 luglio al 13 agosto 2017, mentre quella invernale dal 21 dicembre 2017 al 31 marzo 2018.

Questi sono stati I valori di polveri sottili a Bergamo e le emissioni che li hanno determinato

Trasporto su strada 50 % (Diesel 43%, benzina 3%, gpl 0,1%, senza combustibile 54% ); non industriale 29 % ( legna e similari 96%, gasolio 2%, metano 2%) altre sorgenti e assorbimento 9% (combust. Nell’industria, 3% processi produttivi 3%, uso solventi 5%).

La punta massima di inquinamento nel 2017 si è verificata nel mese di febbraio 2017. Gli inquinanti che compongono il pm 10 raggiungono la punta massima in inverno in quanto le basse temperature favoriscono le maggiori concentrazioni di tali inquinanti.

Ecco qiali sono gli inquinanti che compongono il PM10

Parte minerale 8%,nitrato d’ammobio 30%, non determinato 28%, carbonio organico 18%, solfaro dammonio 6%, ossidi antropico 6%. Il massimo inquinamento da pm 10 a Bergamo è costituito da nitrato d’ ammonio. Il minimo invece è costituito da carbonio organico frazione minerale.

I superamenti di benzopirene si realizzano non in centro città bensì nelle zone rurali dove si fa molto uso di legna da ardere.

La punta masima di nitrato secondario é dovuta alla reazione tra ossidi di azoto degli autoveicoli, 59%, e ammoniaca doll’agricoltura 98%.

In città in inverno si rileva una maggiore concentrazione di nitrato d’ammonio dovuto alla combustione di legna delle stufe. Incidono poi per il 14 % le emissioni dell’gricoltura , nitrato e solfato secondario 14%. Sostanze queste ultime che anch’esse compongono le polveri sottili.

Conclusioni

Nel 2017 la media di PM10 dell’aria urbana si è attestata intorno ai 38 microgrammi per metro cubo, un valore inferiore alla soglia di 40 microgrammi stabilita dall’Unione Europea. Si conferma così il trend degli ultimi anni, che hanno registrato un sostanziale miglioramento della qualità dell’aria media in tutto il bacino padano. Sono oltre la soglia di legge invece i giorni di sforamento del limite di 50 microgrammi per quel che riguarda i PM10 in città: la centralina di via Garibaldi ha superato tali livelli di legge per ben 70 volte durante l’arco del 2017. Nel trimestre gennaio-marzo 2017 gli sforamenti furono ben 36 (il limite stabilito dall’Unione Europea è di 35): in questo senso il 2018 mostra un evidente miglioramento, con 23 giorni sopra i limiti nello stesso trimestre.

Gli operatori dell’Arpa sono concordi all’unanimità sul fatto che per diminuire il tasso di pm10, Bisogna intervenire sul traffico veicolare, riscaldamento, industria sia a lì bello locale sia a livello di bacino.

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