L’arresto è avvenuto in esecuzione di un ordine di carcerazione per lesioni gravi e avulsione di tre denti nei confronti di un coetaneo dell’aggressore, a seguito di un pestaggio, nel corso del quale l’arrestato fu aiutato da altre persone
Treviglio, 11 maggio 2018 – La polizia del locale Commissariato, in esecuzione del provvedimento di carcerazione, emesso dal Procuratore di Bergamo dr. Walter Mapelli, ha proceduto a trarre in arresto una persona condannata, in via definitiva, alla pena di due anni di reclusione.
Trattasi di 22enne nato e residente a Treviglio, già noto alle forze dell’ordine per reati di detenzione e spaccio di stupefacenti.
Ecco come sono andati i fatti
La condanna definitiva è stata inflitta al giovane trevigliese, in quanto, la notte dell’estate del 2015, in concorso con altre persone, si rese responsabile di un pestaggio con calci e pugni nei confronti di un coetaneo per futili motivi, fuori da un bar, nei pressi della locale biblioteca comunale.
La giovane vittima, dopo il pestaggio, fu accompagnata al pronto soccorso di Treviglio, dove i sanitari gli riscontrarono, tra l’altro, l’avulsione di tre denti, a causa delle pesanti percosse subite, e stabilirono per lui una prognosi di oltre 40 giorni.
Dopo le formalità burocratiche, e il foto-segnalamento, l’arrestato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di via Gleno per scontare la pena.
L’aggressore si era già reso responsabile di altri fatti malavitosi
Il medesimo era già da tempo strettamente monitorato dalle forze dell’ordine per il suo comportamento violento e malavitoso, infatti fu anche sottoposto a libertà controllata, perché l’8 giugno del 2016, balzò nei fatti di cronaca locale, quando tentò di truffare tre spacciatori fornendo loro tre chili di polvere biancastra che pagarono come cocaina, ma rivelatasi poi essere farina doppio zero.
In quell’occasione intervennero anche gli agenti del locale Commissariato che sequestrarono il grosso involucro avvolto da stagnola del peso di tre kg.
Quando gli spacciatori truffati riuscirono a rintracciarlo nella sua abitazione, esigendo la restituzione del denaro, egli li affrontò con un coltello in mano, mettendoli in fuga.