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«Soffio Vitale» è lapp che consente di informarsi sulla donazione e sulle attività di trapianto svolte al Papa Giovanni XXIII con schede e video, iscriversi all’Aido e di chiedere ulteriori informazioni, via mail, al Coordinamento locale Aido stessa.

 

Bergamo, 8 giugno 2018 – ha avuto luogo questa mattina all’Ospedale Papa Giovanni XXIII, La conferenza sulla donazione d’organi (AIDO), nel corso della quale e’ stata presentata l’app “Soffio Vitale”, frutto del lavoro di due studenti dell’Istituo Guglielmo Marconi di Dalmine , Dennis Bolzanni e Christian Locatelli, svolto nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro. Trattasi dell’applicazione per dispositivi mobili denominata “Soffio Vitale”, tra le poche in lingua italiana dedicate alla donazione di organi (AIDO), già disponibile su Play Store e, a partire dai prossimi giorni, anche su Apple Store.

I contenuti sono gli stessi disponibili sulla postazione multimediale touchscreen Punto AIDO – Soffio Vitale”, presente dal mese di marzo dell’anno scorso nella Hospital street del nosocomio bergamasco, nei pressi del CUP centrale (ingresso 32): filmati, materiale informativo sulla donazione, trapianto di organi e tessuti, possibilità concreta di iscriversi all’AIDO e diventare quindi donatore post mortem. Una proposta che grazie al totem hanno aderito ben 900 persone, in poco più di un anno. L’iniziativa è stata promossa dall’Aido Provinciale, che ha coinvolto il Papa Giovanni XXIII e l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo.

L’Ospedale Papa Giovanni da tempo ha scelto di impegnarsi concretamente nel difficile compito di informare i cittadini su cosa significa donare gli organi dopo la morte. Il Coordinatore al prelievo e trapianto, Mariangelo Cossolini, insieme agli operatori, trapiantati e famigliari di donatori, è intervenuto in varie occasioni informative, organizzate in tutta la provincia, e da 14 anni organizza – in collaborazione con Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo, ATS Bergamo, AREU, Polizia Locale e Stradale di Bergamo, le associazioni Amici Del Trapianto Di Fegato Onlus, Cardiotrapiantati Italiani, AIDO e Ragazzi On The Road – “Una lezione di vita..“, che permette a più di mille ragazzi ogni anno di incontrare personale sanitario, rappresentanti delle forze dell’ordine e delle associazioni di volontariato per capire perché tenere comportamenti responsabili può fare la differenza tra la vita e la morte, per sé e per gli altri.

«Creare nuove occasioni per incontrare i cittadini e parlare di donazione – spiega Mariangelo Cossolini, coordinatore al prelievo e trapianto dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, è fondame tale per stimolare una riflessione personale sull’argomento e le nuove tecnologie ci vengono i aiuto soprattutto per riuscire a coinvolgere i giovani. Ogni anno 500 persone muoiono perché non hanno la possibilità del trapianto. l’85 per cento degli italiani hanno familiarità con lo smartphone e con la nuova app possono avere in tasca tutte le informazioni sull’Aido. Il totem prima e l’app poi – aggiunge – sono il frutto della proficua collaborazione che da tempo coltiviamo con Aido e con l’Istituto scolastico provinciale, che ci ha portato i questi anni ad incontrare migliaia di ragazzi per spiegare loro il valore della vita».

Soffio vitale” è stato presentato a tutti i Coordinamenti donazione-trapianto degli ospedali lombardi e sono arrivate richieste da diverse province per replicare un modello che entusiasma e stimola una sana competizione. Corrado Valli, Presidente provinciale AIDO, è tra gli esperti che l’Associazione ha segnalato al Ministero dell’istruzione per avviare progetti di collaborazione con le scuole.

«Il modo di comunicare è cambiato in modo impensabile – sottolinea Corrado Valli, presidente provinciale Aido – solo qualche anno fa, oggi con un piccolo apparecchio che abbiamo tutti in mano possiamo non solo telefonare, fare pagamenti, investimenti, essere connessi alla rete e con i nostri amici in ogni momento. Aido fa della comunicazione – prosegue – l’unica vera sua arma per sensibilizzare e informare la gente e compiere un gesto di alta umanità a favore della collettività ed in particolare nei confronti delle persone i attesa di trapianto».

Intervista a Dessis Bolzanni, studente dell’Istituto Marconi di Dalmine

 

 

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